Pd allo sfascio, Prodi disperato e Renzi che parte per gli Usa
21 Febbraio 2017
A poche ore dalla direzione Pd, Renzi attacca ancora la minoranza e cerca di compattare i suoi sostenitori, ribadendo attraverso la sua e-news le solite frasi dai concetti retorici: “Facciamola semplice, senza troppi giri di parole. Dal primo giorno della vittoria alle primarie del 2013 alcuni amici e compagni di strada hanno espresso dubbi, riserve, critiche sulla gestione del partito e soprattutto alla gestione del Governo. Penso che sia legittimo e doveroso in un partito democratico, di nome e di fatto, che chi ha idee diverse possa presentarle in un confronto interno, civile e pacato. Tuttavia è bene essere chiari: non possiamo bloccare ancora la discussione del partito e soprattutto del paese. È tempo di rimettersi in cammino. Tutti insieme, spero, ma in cammino. Non immobili. Il destino del pd e del paese è più importante del destino dei singoli leader”.
Tante parole, per non dire nulla, a conti fatti. E mentre c’è un intero partito in subbuglio e che non fa altro che regalare carne da mettere a cuocere alla stampa, l’ex premier annuncia attraverso la sua e-news: “Mentre gli organismi statutari decidono le regole del Congresso, io sono in partenza per qualche giorno per gli Stati Uniti. Vi racconterò sul blog.matteorenzi.it il mio diario di bordo dalla California dove incontreremo alcune realtà molto interessanti. Priorità : imparare da chi è più bravo come creare occupazione, lavoro, crescita nel mondo che cambia, nel mondo del digitale, nel mondo dell’innovazione”.
Intanto le vecchie guardie del centrosinitra come Prodi non riescono a capacitarsi di tutto quello che sta accadendo. E’ proprio l’ex premier a dichiarare, “Faccio decine di telefonate, certo non sono indifferente alla scissione. Colloqui privati, tali rimangono”. E sempre più disperato aggiunge, “Non sono in grado di dire nulla sul Partito democratico. Nella patologia umana c’è anche il suicidio”.