Pd, appello online di Civati. Ma le regole fanno perdere voti
27 Luglio 2013
di redazione
Pippo Civati ci prova e diffonde online un appello rivolto al segretario Epifani chiedendo che "il Congresso si svolga nei temi e modi fissati dallo Statuto come nel 2009". In poche ore, l’appello raggiunge quota 600 adesioni. Change.org, il sito dei dissident piddini, scrive che "Alcuni di noi pensano che il segretario nazionale del Pd debba essere anche il nostro candidato premier, altri che sia più utile tenere distinte le due figure", ma che la decisione non dovrà essere presa da un gruppo dirigente ormai scollegato, "eletto in un contesto superato". "L’arbitro non può cambiare le regole nel momento in cui sarebbe invece suo dovere fischiare l’avvio di un confronto leale". E oltre al Congresso, viene posta come prioritaria la data e la regola da seguire per le Primarie. Pezzi consistenti del partito, da Bindi a Cofferati, da Zanda ai giovani turchi, sembrano appoggiare l’iniziativa di Civati. Ma a rompere le certezze dei dissident, tutti presi dalla battaglia sulle regole, arriva l’ex sindaco e oggi ministro Flavio Zanonato, che dice "soffro quando vedo che invece dei problemi reali del Paese si parla delle questioni interne di un partito, che probabilmente alla gente interessano poco" (lo aveva anche detto Renzi nella diretta fiume su La7 prima di andare in silenzio stampa). E i sondaggi confermano: più si balocca sulle regole, più il Pd perde consenso. Ieri il segretario Epifani aveva da un lato accontento i renziani, annunciando il Congresso entro novembre, e dall’altra li aveva sorpresi, negativamente, con nuove regole per il Congresso e per le primarie. Ciliegina sulla torta, Epifani che spiega "Serve una figura di segretario rivolta all’impegno prevalente del partito", insomma no a ‘doppi incarichi’ (segretario + candidato premier), decisione di vertice contestata da Civati e gli altri.