Pd, Emiliano suona la carica: “Renzi sbaglia quando dice ‘poco importa se perdo le elezioni, intanto salvo i miei'”
29 Gennaio 2017
Rivendica la sua indipendenza dalle correnti e getta una OPA sul Pd, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che si candida a “federare” le aree del partito alternative al renzismo. Emiliano ne ha parlato oggi durante la intervista con Lucia Annunziata, nel corso della trasmissione televisiva “In mezz’ora”. Ma che Emiliano puntasse in alto, in fondo già si sapeva, colpisce piuttosto il tono e il significato di alcune delle dichiarazioni del governatore, che non solo danno un’idea del clima che si respira nel partito democratico ma sono anche un macigno sul ‘metodo politico’ di Renzi. Spieghiamoci meglio.
Dopo aver detto che il Congresso del Pd è “necessario”, che se Renzi lo nega “allora è lui ad arrivare a una scissione, non gli altri”, perché “non sta rispettando lo statuto”, Emiliano affonda il colpo: “Renzi sbaglia quando dice ‘poco importa se io perdo le elezioni, intanto salvo i miei’. Fanno come con Roma, dove mollare l’osso è stato gravissimo”. Dichiarazione, quella attribuita da Emiliano al segretario Pd, che appare davvero molto grave da un punto di vista politico: Renzi, per salvare il salvabile, e con la spregiudicatezza che ormai conosciamo tutti, sarebbe quindi pronto non solo a correre al voto, ma a perdere le elezioni, pur di salvarsi e salvare i suoi.
Emiliano ricorda lo schiaffo dato dagli italiani a Renzi con la vittoria del NO al referendum e insiste: “Lui non può fare degli italiani e del partito quello che gli pare. Se non convoca il congresso si può perfino arrivare alle carte bollate, quindi prima cominciamo meglio è. Poi ci impegniamo, io per primo, a ricostruire le ragioni dello stare insieme”. Poi il governatore ammorbidisce, sfuma i toni, ma la domanda a questo punto resta, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate ieri da Matteo Richetti (quest’ultimo doveva rappresentare il nuovo volto presentabile del renzismo): il Pd il voto subito lo vuole oppure no?
“Secondo me Gentiloni è leale alla Repubblica – più che a Renzi, chiosa Emiliano – Se qualcuno pensa di andare da lui e dirgli di ubbidire come uno zerbino, si è sbagliato”. “Escludo che Gentiloni ubbidisca alle esigenze di sopravvivenza politica di Renzi, dimettendosi da presidente del Consiglio. Non violerà il giuramento di fedeltà alla Costituzione”.