Pd, primarie: a Napoli Bassolino perde, Roma è di Giachetti. Marino:”Non voto alle primarie, ho da fare con il mio libro”
07 Marzo 2016
di redazione
Giachetti vince le primarie del centrosinistra a Roma. Toccherà a lui correre per il Campidoglio. L’affluenza del popolo dem si è attestata sui 50mila votanti, quasi la metà di quelli che scelsero nel 2013 Marino. Giachetti ha doppiano Morassut: il 70% contro il 30%. Secondo le indiscrezioni a votare ci sono stati pochi giovani, sarebbero stati appena mille i sedicenni a registrarsi.
Per Morassut è stata una sconfitta abbastanza pesante anche nel suo seggio, e ha commentato: "L’esito della consultazione è chiaro e vede prevalere Roberto Giachetti come già detto nel corso della competizione, sosterrò da subito Roberto come candidato unitario del centrosinistra. Mi auguro che da domani il centrosinistra sia più ampio e capace di riaprire un dialogo a sinistra e con tutte le forze disponibili per aprire una nuova stagione politica".
Il dato degno di nota, però, al di là di tutto, è stato il crollo dell’affluenza ai gazebo a Ostia, il Municipio travolto dalla bufera di Mafia Capitale. Circa 1403 sono stati, infatti, i romani che si sono presentati per le primarie. Quando invece nel 2013 i votanti erano stati circa 5mila.Pare che i sostenitori dell’ex sindaco abbiano boicottato le primarie. E lo stesso Marino ha di fatto dichiarato: "Non voto alle primarie, lavoro al mio libro dove farò i nomi".
Ad ogni modo il calo è stato generale per tutta la città, e il dato non è stato fatto passare in sordina. Nemmeno all’interno del Pd. Il ministro delle infrastrutture, Delrio, a margine di un convegno sulla mobilità ha commentato così le primarie: "Bene le primarie ma dobbiamo continuare a lavorare perché a Roma venivamo da un percorso e una situazione non facile. La partecipazione comunque c’è stata e le primarie si confermano uno strumento giusto".
Domenico Rossi arrivato terzo dietro Giachetti e Morassut, senza esitare ha commentato: "Sono molto soddisfatto del mio risultato, ottenuto con pochi mezzi e molta meno visibilità rispetto a Giachetti e Morassut. E’ un risultato che dice per allargare l’area del consenso del centrosinistra serve un centro che ci mette la faccia e non un centro che si nasconde. Prendo atto naturalmente della piena affermazione di Roberto Giachetti e come si fa in una coalizione seria dico con forza: ora tutti uniti con Giachetti. Con altrettanta serietà però devo dire che la bassa affluenza rappresenta un segnale inequivocabile che bisognerà andare oltre il perimetro del Pd per vincere".
Quanto all’affluenza ha un punto di vista un tantino differente, invece, il presidente del Pd Orfini: "Noi Democratici siamo felici del risultato di partecipazione anche a Roma. Qui nel 2013 era andata più gente ai gazebo, ma allora c’erano le truppe cammellate dei capibastone poi arrestati, dal pantano che portò a Mafia Capitale" fino "alle file dei rom…". Aggiungendo, poi: “I 5Stelle li scelgono con qualche migliaio di click spiati da Casaleggio. Noi Democratici con decine di migliaia di persone che alla luce del sole esprimono liberamente il loro voto".
Differente la situazione in Campania. Le primarie le ha vinte Valeria Valente in un a testa a testa con Bassolino. La Valente ha commentato in maniera secca: "Napoli ha scelto di guardare avanti con una nuova classe dirigente. Grazie a tutti i cittadini. E ora tutti insieme nel centrosinistra per tornare al governo della città". Bassolino si è fermato al 42,2% contro il 43,7% che ha regalato la vittoria alla Valente.
Bassolino nel riconoscere la vittoria dell’avversaria ha commentato: "Ho dato un contributo alla battaglia per la partecipazione, con passione e caparbietà, con tutte le mie forze. Spetta a chi ha vinto compito di andare avanti". Altra storia a Napoli quanto all’affluenza. Sono stati 30mila i votanti, alle regionali, invece, lo scorso anno erano stati 16500.