Pd, Renzi perde l’ala lombarda. Martina rimane solo: da 50 a 3 parlamentari
18 Febbraio 2017
“Se non evitiamo la frattura pericoli anche per il governo”. Suona quasi come una minaccia il tweet del ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, a ridosso dell’iniziativa della minoranza PD, che precede l’assemblea che sarà dirimente per una separazione in casa. E poi: “Sono partito democratico e non torno indietro. Mai come ora. Anziché dividerci ritroviamoci”.
Ma da quanto si apprende l’ala lombarda di Matteo Renzi non sembra essere messa molto bene: su una squadra di 50 deputati fedeli a Martina, nella riunione di giovedì sera, soltanto due sarebbero rimasti a lui vicini: Roberto Rampi e Matteo Mauri. Forse Luciano Pizzetti. Gli altri, (per lo più emiliani e lombardi), a cominciare da Cesare Damiano, si sono allontanati per prendere altre vie.
Un po’ meglio l’area turca di Andrea Orlando, che si trova in un rapporto 70-30, e che ha già iniziato a prendere le distanze. L’area di Franceschini rimane invece in silenzio: fatta di fedelissimi evita sbilanciamenti o dichiarazioni.
Ma se Emiliano dall’assemblea della minoranza parla di un Renzi “che forse si decide a non essere più segretario” invocando un’unione di intenti e una condivisione di ideali, lo spettro della scissione apre nuovi scenari. Come in ogni separazione, infatti, nasce il problema di chi rimane in casa. Sembrerebbe esserci infatti già molto movimento all’interno del partito democratico per capire a chi andrebbe la sede del Nazareno.