PD, tesseramento e scontro interno: nuovo round tra Renzi ed Emiliano

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PD, tesseramento e scontro interno: nuovo round tra Renzi ed Emiliano

22 Febbraio 2016

Durante la sua relazione all’assemblea nazionale del Pd, Matteo Renzi dice la sua sulle "operazioni discutibili" e di "trasformismo" che rischiano di minare l’immagine del partito, come "l’iscrizione in blocco di 400 persone con una sola carta di credito". Il premier-segretario non cita la cittadina di Bisceglie, ma in molti in quella frase hanno letto un riferimento al numero di tesserati spuntato in Puglia nel comune guidato dal Centrodestra, nonostante il sindaco smentisca tutto.

 

I commissari che hanno gestito il tesseramento regionale sostengono che Renzi parlava di un caso teorico, non certo di Bisceglie dove tutto si è svolto secondo regolamento. Ma è evidente che si tratta di un altro caso del muro contro muro sempre più evidente tra il premier-segretario e il governatore della Regione Puglia, Emiliano, spina nel fianco di Renzi anche su altre vicende come quella del referendum del 17 aprile contro le trivelle. Nel braccio di ferro tra Renzi ed Emiliano ormai c’è un po’ di tutto, la posizione sulla "buona scuola", il gasdotto Tap, le trivellazioni in Adriatico, tanto che nei mesi scorsi si è parlato di un Pd a trazione meridionale che avrebbe in Emiliano il suo peso massimo. Come dire, l’ennesima divisione in casa dem.

 

A inasprire i toni ci hanno pensato Domenico De Santis, Ernesto Abaterusso e Ruggiero Mennea, del Comitato tesseramento Pd Puglia: "Renzi ha ragione, se mai si fosse verificata in Italia una cosa del genere avrebbe ragione. Escludiamo che si riferisca a Bisceglie perché tutti i dati sul tesseramento di Bisceglie sono stati controllati uno a uno dalla commissione per il tesseramento della quale facciamo parte e dalla commissione di garanzia provinciale. Subito dopo i relativi verbali sono stati consegnati a Lorenzo Guerini, che sa bene che non si è verificata alcuna irregolarità. Renzi ha fatto un esempio teorico, non concreto. I dirigenti e i rappresentanti istituzionali del partito regionale pugliese ad ogni livello, evitino di diffondere dati e notizie in modo generico e temerario, che procurano solo  danni all’immagine del partito e soprattutto a chi le diffonde incautamente. Esistono gli organi preposti per questo e delle regole scritte. A nessuno è consentito di sostituirsi ad essi." 

 

Anche il sindaco di Bisceglie si chiama fuori: "La commissione tesseramento del Pd, all’unanimità – dichiara Francesco Spina – chiarisce che il tesseramento di Bisceglie è avvenuto regolarmente. Infatti il tesseramento di Bisceglie, come hanno verificato la stessa commissione e la commissione provinciale di garanzia, dopo un controllo capillare, dato per dato, tranne per le 833 tessere fatte precedentemente nelle mani della segretaria cittadina Rigante, risulta assolutamente regolare e i relativi verbali sono stati consegnati al vice segretario nazionale del Pd". 

 

Ma le polemiche com’è prevedibile non sono destinate a fermarsi qui. Tommaso Galantino, componente dell’esecutivo Bat del Pd, ha già chiesto alla segreteria regionale di commissariare il circolo biscegliese, soprattutto dopo che i consiglieri comunali (gli stessi Boccia e Angarano) hanno annunciato che presenteranno una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Spina. Di contro Angarano invoca il segretario nazionale perché commissari piuttosto la segreteria regionale “che continua ad avallare operazioni di trasformismo che nulla hanno a che vedere con la storia del Partito democratico e con l’idea di Pd che vogliamo”.  Niente di nuovo sotto il cielo del Pd, liti intestine, sgarbi e divisioni che si approfondiscono. Siamo sicuri che la telenovela Renzi-Emiliano durerà ancora.