Pd, Veltroni: campagna contro di noi, ma basta autodistruggersi
12 Dicembre 2008
di Angela Sozio
"E’ in corso una campagna contro il Pd. Il Pd è un bersaglio molto facile, perché non ha il potere di minacciare la carriera di nessuno. È più difficile dire una parola contro Berlusconi che mille contro di noi". Lo afferma il segretario del Pd, Walter Veltroni, in una intervista al Corriere della Sera.
"C’è, sui giornali e in tv – prosegue – un conformismo moderno. Esiste un grande timore di apparire critici verso Berlusconi; anche perché Berlusconi non le manda a dire, ordina il licenziamento di giornalisti Rai, ora se la prende con Corriere e Stampa che non sono certo giornali eversivi, si permette cose che mai Obama, Sarkozy, Brown si sognerebbero. E mai che si levi una voce indignata. I tg sono squilibrati a favore del governo, e il primo caso di cui si occupa la commissione di Vigilanza Rai è Fabio Fazio. La maggioranza ha fatto con noi un unico accordo, uno solo, e non lo rispetta: contro Gianni Letta, contro la correttezza istituzionale".
"Dal voto di aprile – sottolinea il leader dei democratici – è venuto, viste le condizioni, un risultato molto importante: un grande partito del riformismo che l’Italia non aveva mai avuto. Ma subito sono cominciate le divisioni, i personalismi. Siamo riusciti a risalire. Abbiamo fatto una manifestazione di enorme successo al Circo Massimo, nonostante i tanti dirigenti che dicevano che era meglio non farla, i molti che prevedevano che sarebbe andata male. Abbiamo vinto in Trentino. Siamo risaliti nei sondaggi al 32%. Dal caso Villari in poi, e tralascio quanto accaduto a latere, siamo ricaduti in quel vizio autodistruttivo che da vent’anni logora il centrosinistra. Una malattia da cui bisogna guarire tutti insieme".
Quanto al dibattito con Massimo D’Alema, l’ex sindaco di Roma osserva: "Il Pd nasce da un lungo travaglio, ed è la nostra unica possibilità. Altre non ce ne sono. Dopo un solo anno, come si è visto al Circo Massimo, abbiamo un’identità, un popolo, che merita maggior rispetto da parte del gruppo dirigente. Abbiamo un fortissimo potenziale di innovazione. E questo la destra lo sa, altrimenti non darebbe tutto questo spazio a Di Pietro. L’altro giorno, una pagina intera su Libero…È lo stesso gioco che Berlusconi faceva con Bertinotti: dargli spazio, polarizzare, individuarlo come alternativa, ovviamente non spendibile per il governo. In realtà, l’unica alternativa siamo noi. Siamo una comunità di destini. Per questo chi pensa di sottrarsi a un nostro insuccesso sbaglia. Se vinceremo vinceremo insieme, se falliremo falliremo insieme". Quale sarà il ruolo di D’Alema nel Pd? "Il ruolo che gli deriva dal suo prestigio. Darà un contributo importante a preparare la Conferenza programmatica. Non credo ambisca a ruoli di gestione. E voi giornalisti dovreste uscire da queste logiche. Siete fermi agli schemi di vent’anni fa, non vedete che una nuova generazione è già all’opera".