Pdl. Al via il congresso fondativo del Popolo della Libertà
27 Marzo 2009
di redazione
Suona l’Inno nazionale, subito dopo l’Inno alla gioia cantanto da un coro di 100 persone sul megapalco nell’hangar numero 8 della nuova Fiera di Roma. In sala tutti in piedi a cantare. Così si è aperto pochi minuti fa il congresso che sancisce la nascita del Popolo della Libertà.
La parola è andata da subito ai giovani. "Sono la più giovane deputata del Pdl (classe ’82) e sono la testimonianza di una politica moderna che ha nei giovani e nelle donne un punto di riferimento irrinunciabile". Così Annagrazia Calabria dal palco del Congresso del Pdl apre gli interventi, accolta da un lungo applauso della platea. "Nel 1994 avevo solo 12 anni – dice – ma allora nasceva la mia missione politica". Ma "oggi è il giorno più emozionante che ricorderò per sempre perché ha un valore storico: è la giornata più importante della politica italiana", aggiunge, perché nasce il popolo della Libertà: "Un esercito di uomini e donne che nell’unità conclude un viaggi iniziato nel 1994".
Poi è toccato il turno di salire sul palco al sindaco di Roma. "Costruiamo attorno a Silvio Berlusconi e a Gianfranco Fini una casa comune in cui sia bello e appassionante vivere e lottare insieme. Facciamo di tutto perché il PdL sia un forte e nobile strumento al servizio di quella Nuova Italia che abbiamo sempre sognato – ha detto Alemanno – ce lo chiedono i nostri padri, lo dobbiamo ai nostri figli".
Un tripudio di applausi e standing ovation è andato al premier Silvio Berlusconi al momento della sua entrata nella sala alla nuova Fiera di Roma. Il premier è rimasto in attesa vicino a un paravento, ascoltando il discorso del sindaco di Roma Alemanno, e poi è andato a sedersi nella prima fila della platea accanto al presidente della Camera Gianfranco Fini, al presidente del Senato Renato Schifani e al leader della Lega Umberto Bossi.
Poi ancora la parola ai giovani del Popolo della Libertà. "Vogliamo e possiamo dare molto al partito e al Paese". Tailleur blu, camicia bianca, capelli neri lunghi sulle spalle e la "spilla del futuro", così Giada ha salutato i partecipanti al congresso fondativo del Popolo delle Libertà. È la prima di quattro ragazzi che hanno preso la parola al congresso per portare il punto di vista dei giovani nel congresso di nascita del Pdl . "Noi non siamo bamboccioni – ha detto la ragazza, raccogliendo gli applausi del pubblico – come ci ha definiti un grigio tecnocrate di sinistra che faceva parte del peggior governo della storia della Repubblica italiana".
È stata poi la volta di Alessia, 19 anni, che ha rivendicato "la propria indipendenza dalla cultura di sinistra": "Ci sono giovani – ha detto – che vogliono imporre la propria cultura, a me non piacciono, sono giovani di sinistra". Quindi un giovane di Acerra, che ha ringraziato Berlusconi per aver "risolto il problema dei rifiuti in Campania" : Silvio Berlusconi e Gianfranco fini "sono i nostri eroi e noi siamo piccoli eroi". "Noi oggi siamo piccoli eroi", dice uno dei quattro ragazzi che dal palco stanno intervenendo in apertura del congresso fondativo del Pdl. "Noi giovani siamo il futuro dell’Italia e del Pdl", aggiunge il ragazzo il blazer blu. Berlusconi fa cenno di alzarsi, lo elogia con un applauso più convinto che mai e gli urla "bravo". Poi, i quattro giovani concludono i loro interventi, suona lo stacchetto con "Volare" di Domenico Modugno e Berlusconi si alza e va ad abbracciare i quattro giovani oratori.
Fin dalle prime ore del pomeriggio lunghe code hanno occupato l’ingresso della Fiera di Roma dove sono arrivati delegati e giornalisti. I delegati appena giunti si sono registrati presso uno dei 40 desk all’interno di un piccolo hangar posto all’ingresso della Fiera. Nella struttura c’è anche una lunga fila di delegati che lasciano i bagagli; molti partecipanti arrivano infatti da fuori Roma.
Sono due i padiglioni della grande struttura alle porte della città che sono occupati dal congresso. In uno è allestita la sala stampa; nell’altro, il più grande, delegati e ospiti siedono di fronte al grande palco che ricorda vagamente quello del congresso di Alleanza Nazionale. Si tratta di una struttura "a ponte" alle spalle della quale c’è un grande schermo per la proiezione di immagini.
Valigetta grigia di plastica rigida: è questo il "marchio" che contraddistingue i circa 6.000 delegati al congresso fondativo del Pdl. Alla Fiera di Roma continuano ad arrivare senza sosta i partecipanti alle assise che segneranno la nascita del nuovo partito unitario del centrodestra.
A pochi minuti dal "fischio d’inizio" all’ingresso del padiglione 8 ci sono ancora le file di attesa per entrare. All’interno del kit del delegato, un phamplet sull’azione del governo Berlusconi in questi primi mesi a Palazzo Chigi e la Carta dei valori. Non mancano i gadget, come la spilletta del congresso del Pdl, la medaglia celebrativa della fondazione e persino la "chiavetta" usb con il simbolo del Popolo della libertà.