Pdl. Bocchino: “La maggioranza condizionata dalle vicende del premier”
09 Maggio 2010
di redazione
Nel Pdl "la maggioranza è condizionata dalla questione Berlusconi, vittima di un’offensiva politica della magistratura. Riconosco che effettivamente contro il presidente del Consiglio c’è stato e c’è un accanimento giudiziario, ma per noi rimangono centrali comunque le questioni della legalità e dell’etica pubblica". Lo afferma il deputato finiano del Pdl Italo Bocchino, secondo cui "tutelare Berlusconi non significa prendersela con la magistratura. Noi siamo con quei magistrati che fanno il loro dovere".
"Penso che i cosiddetti ex colonnelli provenienti da An rischiano di comprimere il principio di legalità, che è nel dna della destra italiana, sacrificandolo sull’altare del garantismo", dice Bocchino in un’intervista alla Stampa. "Al nostro interno arriviamo a comportamenti assurdi, schizofrenici. Prendiamo il disegno di legge anticorruzione. Io e Briguglio abbiamo chiesto al direttivo del gruppo parlamentare alla Camera di aprire una corsia preferenziale per il disegno di legge. Ci hanno respinto la richiesta: per beghe interne si sacrifica l’intervento del partito per il bene del Paese".
Secondo l’ex vicecapogruppo alla Camera del Pdl, il caso Scajola "ha fatto emergere degli elementi nuovi e positivi. La spinta dell’opinione pubblica e degli organi di informazione ha portato Claudio Scajola a dimettersi senza che lui abbia ricevuto un avviso di garanzia. Può sembrare poco garantista spiega – ma trovo queste dimissioni aderenti al concetto di etica pubblica che ci sta a cuore".
L’opinione pubblica, prosegue Bocchino, "chiede alla politica trasparenza e coerenza. Questo deve portare a un cambio di passo nel Pdl. Il suo ipergarantismo deve coniugarsi con la legalità e l’etica pubblica".