Pdl. Frattini: “Fini rimarrà, se non accadesse non ci strapperemmo i capelli”
05 Luglio 2010
di redazione
"Credo che Fini rimarrà con noi, ma se ciò non accadesse non ci strapperemmo i capelli". A dirlo è il ministro degli Esteri Franco Frattini, secondo cui se il presidente della Camera desse vita al terzo polo "farebbe un doppio errore: perderebbe la capacità che lui ha di rafforzare il Pdl e molta della credibilità che gli elettori gli avevano attribuito".
Intervistato da Repubblica, Frattini difende il ddl intercettazioni. "Se ulteriormente diluito, perderà la sua funzione di tutela della privacy", sostiene. "Siamo già sulla linea rossa, oltre la quale non ha senso andare". Quanto alle obiezioni dei finiani, "o durante i lavori in Senato non si era compreso cosa si stesse facendo, o c’è un puntiglio pregiudiziale".
Sul caso Brancher "la Lega ha commesso un errore: aver fatto credere che la nomina non fosse stata discussa, aver fatto ricadere le colpe su Berlusconi", afferma il ministro. "Chi non ha responsabilità primarie è Berlusconi, che voleva fare un gesto d’amicizia nei confronti della Lega e di Brancher ed è stato additato come il colpevole di un’operazione truffaldina". In ogni caso, aggiunge, "la maggioranza ha i numeri per rispondere alla mozione di sfiducia".
Frattini respinge l’ipotesi di un governo di larghe intese invocato da Casini: "È l’unica soluzione che nessuno capirebbe. Cosa diversa sarebbe una collaborazione con l’Udc per le riforme, a partire da quella sulla giustizia".