Pdl. Gasparri: “Fini non lo sento più e non mi dispiace”

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Pdl. Gasparri: “Fini non lo sento più e non mi dispiace”

18 Aprile 2010

"Da tempo tra me e Fini c’è solo dibattito politico e non condividiamo gli stessi obiettivi. Oggi ho buoni rapporti con molti ex An ed ex di Forza Italia. E ho un ottimo rapporto personale con Berlusconi". Così il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, in un intervista al Corriere della Sera, nella quale spiega la sua lontananza dal presidente della Camera.

"Il problema vero – spiega Gasparri – è che io sono rimasto sulle posizioni che abbiamo sempre espresso. Lui, invece, è diventato un innovatore, ha cambiato idea su tante cose. Con pieno diritto". "Ma se un capo di partito cambia idea, dirigenti e militanti devono adeguarsi? Mi sembra uno scenario alla Orwell", rimarca Gasparri.

Quanto all’ipotesi la sostituzione degli uomini di An che oggi occupano il 30 per cento delle posizioni di rilievo nel Pdl, il capogruppo a palazzo Madama chiarisce: "Nessuno detiene l’esclusiva del 30 per cento. In quella quota, stabilita alla fondazione del Pdl, sono comprese idee e uomini che furono di An". Gasparri si dice quindi disponibile a cedere il posto di capogruppo del Pdl al Senato "se si tratta di salvare la patria", ma "non contano solo i patti, ci vuole anche un consenso. E credo che oggi sarei rieletto dai senatori Pdl con un plebiscito".

A chi gli chiede poi se c’è un futuro per Fini e i "finiani", replica: "Se andranno alla scissione, questo porterà alal crisi e alle elezioni. E di solito chi crea rotture paga un prezzo pesante. Ma io mi auguro che non ci saranno scissioni". Infine, sui problemi tra Fini e il Cavaliere, Gasparri sottolinea che "i due sono molto differenti. Berlusconi tende a mescolare rapporti personali e rapporti politici. Fini è freddo e forse vive l’esperienza di presidente della Camera come limitativa. È fisiologico – conclude Gasparri – che un leader curi le sue prospettive future, e l’ultima vittoria della Lega lo ha messo in grande allarme".