Pdl primo partito a Campobasso, si attende il primo Consiglio provinciale
25 Maggio 2011
Slitta ancora di un giorno la proclamazione dei consiglieri eletti alla Provincia di Campobasso. A dieci giorni dal voto che ha decretato la vittoria del centrodestra e del candidato presidente del Pdl, Rosario De Matteis, c’è attesa per conoscere l’esatta composizione del Consiglio provinciale. La procedura è andata per le lunghe a causa della verifica sui verbali dei voti, ma ci sono dubbi anche nell’assegnazione del 19esimo seggio. Se lo contendono Carmine Perrella, quarto in ordine di preferenze tra i candidati della lista del Pdl e Pietro Montanaro, dei socialisti, che nel suo partito ha ottenuto il maggior numero di voti.
La questione è tutta incentrata sul calcolo matematico. La manovra correttiva del governo ha ridotto il numero dei consiglieri provinciali da 24 a 19 più il presidente eletto. A quest’ultimo spetta il 60% dei seggi. Non è chiaro se questa percentuale vada calcolata solo sul numero dei consiglieri eletti (19) o sommandoci anche il presidente in carica (20). Alla fine si tratta di pochi decimali che però fanno la differenza tra un posto in più alla maggioranza o all’opposizione.
Tenendo conto della seconda ipotesi (60% di seggi su 20 consiglieri eletti, compreso il presidente in carica) 12 seggi dovrebbero andare al centrodestra e sette alle opposizioni. Il Popolo della libertà è il primo partito con quattro consiglieri, mentre le liste che hanno appoggiato De Matteis entreranno in Provincia con un consigliere a testa. I sette seggi nella minoranza spettano, invece, alla ex candidata presidente Micaela Fanelli, appoggiata da una parte del centrosinistra, e alla sua lista. Un seggio se lo aggiudica un esponente dell’Italia dei valori. Resta fuori dalla Provincia di Campobasso la sinistra radicale, che non è riuscita ad eleggere nemmeno un consigliere. Ma rimane ancora da sciogliere il nodo del diciannovesimo consigliere, che potrebbe mettere in discussione questa spartizione.
Secondo Pietro Montanaro, ex assessore al turismo e allo sport dell’amministrazione precedente, un seggio toccherebbe invece al Psi e non al Popolo della libertà (60 per cento di seggi su 19 consiglieri eletti, escluso il presidente in carica). In questo modo il centrosinistra otterrebbe otto seggi, togliendone uno alla maggioranza. L’ottavo consigliere sui banchi dell’opposizione potrebbe essere proprio Montanaro, che prenderebbe il posto di Carmine Perrella. Se così fosse, le elezioni provinciali di Campobasso si dimostrerebbero una vera e propria maledizione per la famiglia Perrella. L’attuale assessore regionale Angela Fusco Perrella, infatti, nella precedente tornata elettorale è stata candidata presidente del centrodestra proprio alla Provincia, ma ha perso contro Nicola D’Ascanio (ex Idv). Ora anche il figlio Carmine potrebbe perdere la contesa con l’altro esponente della minoranza. L’ultima parola spetta però alla Corte d’Appello di Campobasso. La decisione potrebbe arrivare proprio in queste ore.
A breve, quindi, Rosario De Matteis sarà ufficialmente in presidente della Provincia di Campobasso e avrà a disposizione dieci giorni per convocare il primo Consiglio della nuova legislatura di Palazzo Magno. De Matteis ha già fatto sapere che la giunta sarà composta da cinque assessori, uno dei quali donna. La vittoria del centrodestra farà da traino alla campagna elettorale per le elezioni regionali che in Molise si terranno a novembre. Alla guida del centrodestra ci sarà il governatore uscente Michele Iorio (Pdl), che grazie al risultato ottenuto alle amministrative si sente più tranquillo in vista del voto.
Il centrosinistra molisano, invece, esce dall’ultima sconfitta ancora più confuso: manca un leader e la volontà di superare tutte le divisioni. E proprio il presidente uscente della Provincia di Campobasso, Nicola D’Ascanio, ha tracciato un’analisi molto critica di quello che sta accadendo nel suo schieramento. “Un tonfo, una sconfitta senza se e senza ma – ha detto – che brucia politicamente e nell’animo di chi vede il proprio schieramento politico perdere in malo modo. Oggi, alla luce dei risultati elettorali, propongo all’intero centrosinistra di dare vita ad un organismo super partes tra i partiti al fine di tracciare una puntuale analisi del voto per individuare errori e responsabilità, soprattutto per lavorare fin da subito all’elaborazione di una proposta vincente per la prossima scadenza”. Lo stesso D’Ascanio ha lanciato un appello all’unità dei suoi alleati politici: “No alle divisioni, no ai trasformismi, no alle candidature funzionali agli equilibri interni: nel solco di un riformismo dal pensiero forte, noi invochiamo la discontinuità e crediamo che il rinnovamento non sia anagrafico ma nei metodi e nei contenuti. Per questo ribadiamo con forza la necessità di tenere, in vista delle regionali di novembre, le primarie”.
Al di là delle polemiche interne al centrosinistra molisano, che di fatto ricalcano quelle esistenti al livello nazionale, il Popolo della libertà pare essersi già concentrato sulla prossima campagna elettorale in vista delle Regionali. Del resto, il presidente della Regione, Michele Iorio, può contare su una maggioranza salda e coesa e puntare tutto sul lavoro degli ultimi mesi del suo mandato e sul programma di governo da presentare agli elettori.