Pdl. Sbai lascia i finiani: “Anche altri la pensano come me”
23 Settembre 2010
di redazione
"Oggi ritorno con il Pdl per continuare il lavoro iniziato. Non c’è niente dietro e niente contro il presidente Fini, spero che rispetti la mia decisione". "In Fli c’è malessere e anche altri la pensano così, ma non faccio nomi, io parlo per me". Souad Sbai lascia il gruppo parlamentare di Futuro e Libertà e ritorna in quello del Popolo della Libertà. È la stessa deputata ad annunciarlo, al fianco di Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto, nel corso di una conferenza stampa nella sala Colletti presso il gruppo del Pdl a Montecitorio.
"Una decisione molto sofferta così come fu la prima – esordisce la Sbai – Oggi non ci sono più le condizioni per andare avanti: il nostro Paese non ha bisogno di un continuo litigio". La Sbai spiega che la sua decisione è dovuta "alle uscite di diversi colleghi e all’unione anomala con altri partiti che non fa parte della sua cultura, che è di centrodestra". Respinge le accuse di essere tornata nel Pdl per interesse personale: "Io ho aderito a Fli per lealtà perchè facevo parte della quota di An – afferma – e per lealtà verso gli elettori torno nel Pdl. Non sono una che si vende, non voglio posti e non ho chiesto nulla a nessuno. Ho chiamato Bondi e Cicchitto e mi hanno accettata ma sarei andata anche al gruppo misto".
La Sbai rivendita di "voler fare la deputata a testa alta" per portare avanti le battaglie "su temi come l’immigrazione". Quanto ai rapporti con Fini, "è ovvio che ha tentato di convincermi a restare perchè questo fa parte della politica" – spiega – ma "ho fatto capire le mie perplessità, il mio malessere". "Non potevo dirgli – aggiunge – ‘O me o Granata’ ". La Sbai afferma anche di aver sentito "stamattina Berlusconi e di aver chiamato per avvisarlo della decisione" ma non riferisce quale sia stata la reazione del premier.