Pecoraro, Costantino e gli Ogm
27 Marzo 2007
di redazione
Quando è
sembrato che anche il ministro per l’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, fosse
finito nello scandalo di “vallettopoli”, la cosa non ha suscitato né la nostra
sorpresa né il nostro interesse.
E’ stato quando
Pecoraro Scanio ha spiegato il motivo del suo coinvolgimento che la vicenda ha
cominciato a infastidirci.
Il ministro
dell’Ambiente ha infatti giustificato il suo contatto con Lele Mora perché voleva
Costantino Vitagliano come testimonial di una campagna contro gli organismi
geneticamente modificati, i cosiddetti Ogm. Ora, a parte la facile ironia su
Costantino e le sue doti da super-palestrato, il fatto ci pare degno di nota.
Sugli Ogm, in
Italia è in corso da tempo un “dibattito truccato” – citando il titolo di un
noto libro sul tema – dove molti dei veri protagonisti lamentano
l’impossibilità di esercitare il diritto di esprimere la propria opinione. Mentre
quelli che considerano gli Ogm come opera del demonio hanno ampia e libera
tribuna.
Un serio dibattito sugli Ogm comporterebbe di prendere in considerazione molti
aspetti: salute e ambiente; recepimento delle normative europee; libertà di
scelta di consumatori, agricoltori e sistema Paese, che perdono competitività;
filiere produttive che già dipendono dall’import di prodotti Ogm; ricerca
scientifica bloccata da anni; corsi di laurea che chiudono e possibilità
lavorative in meno.
Anni di
campagne terroristiche invece hanno fatto un tale lavaggio del cervello agli
italiani che ormai sono convinti che Ogm sia sinonimo di veleno, di infezione e
di morte. Tutto serve qui da noi meno che uno spot contro gli Ogm. Semmai l’Europa
ci chiede di aprire qualche spiraglio in più al loro impiego e alla
sperimentazione.
Pecoraro Scanio
se n’è infischiato di tutto questo, la sua unica preoccupazione è stata
Costantino Vitagliano. Che, stando alle dichiarazioni
del ministro, “è stato utile alla causa”.