Pena di morte. Donna Gb reclusa in Laos rischia l’esecuzione
05 Maggio 2009
di redazione
Cresce la preoccupazione in Gran Bretagna per la sorte della giovane Samantha Orobator, arrestata in Laos con l’accusa di traffico di eroina, e che rischia la pena di morte. Il governo laotiano ha detto che non può essere fucilata perchè è al quinto mese di gravidanza – le circostanze della gravidanza non sono chiare, perchè sarebbe rimasta incinta mentre era già in carcere -, ma secondo attivisti anti pena capitale, la ventenne potrebbe comunque essere uccisa dopo aver partorito.
Orobator è in cella dall’agosto scorso, quando fu bloccata all’aeroporto con 680 grammi di eroina. Secondo una portavoce di Reprieve, l’ong che tenta di assisterla, il processo potrebbe slittare fino a dopo il parto, e a quel punto la pena di morte – vietata dalle leggi del Laos per le donne in gravidanza – diventerebbe di nuovo possibile. "Noi ci muoviamo convinti che non si possa escludere alcuna possibilità, dal momento che non ci hanno consentito di vederla", ha detto la portavoce. L’avvocato di Reprieve, Anna Morris, volata in Laos per dare assistenza legale a Samantha, non ha avuto il permesso di vederla. La ragazza ha però visto il viceconsole britannico a Bangkok, che ha potuto parlarle nella prigione di Phonthong, dove è rinchiusa.