Pena di morte, Onu: critiche all’Europa

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Pena di morte, Onu: critiche all’Europa

15 Novembre 2007

La risoluzione per una moratoria sulla pena di morte, che deve essere sottoposta
all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha suscitato l’ira di numerosi Paesi
che accusano l’Unione europea di voler imporre i propri valori e tacciano
l’Europa di colonialismo.

Ottantasette Paesi, inclusi gli stati membri dell’Ue con in testa l’Italia,
una dozzina di stati latinoamericani e otto Paesi africani, hanno presentato una
bozza di risoluzione che invita a una moratoria sull’applicazione della pena
capitale.

Il rappresentante di Singapore, Paese spesso bersaglio delle critiche delle
Ong per aver introdotto la pena di morte per gran parte dei reati legati al
traffico di stupefacenti, ha avvisato che una simile risoluzione rischia di
“avvelenare l’atmosfera”.

“Stiamo per metterci in una querelle spiacevole e inutile che rischia di
dividerci”, ha dichiarato Kevin Cheok davanti alla Commissione dei diritti
dell’Uomo dell’Assemblea generale dell’Onu.

La risoluzione chiede una sospensione dell’applicazione della pena di morte
affinché, un giorno, sia abolita. La bozza sostiene anche che la pena capitale
“va a detrimento della dignità umana” e che “non ci sono prove definitive del
valore deterrente della pena capitale”.

I paesi contrari alla risoluzione, che vanno dal Botswana alle Barbados,
includendo Iran, Cina ed Egitto — che sostengono che la materia sia di
competenza delle giurisdizioni nazionali — hanno presentato 14 emendamenti per
annacquare il testo e riaffermare il diritto di ciascun Paese a stabilire quali
pene prevedere per i reati più gravi.

I primi 10 emendamenti sono stati bocciati ieri per circa 80 voti contro 70,
ma fino a 22 Paesi si sono astenuti in varie votazioni e altri 20 non hanno
proprio votato, lasciando in dubbio l’esito finale del voto previsto per
oggi.

Se la risoluzione oggi sarà approvata dalla commissione, dovrà passare al
%0Avoto dell’assemblea entro metà dicembre dove dovrà essere approvata per
maggioranza semplice.