Pensioni. Capezzone: “governo? Stacchi la spina”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Pensioni. Capezzone: “governo? Stacchi la spina”

18 Luglio 2007

“Da alcuni mesi dico (essendo accusato di attività ‘antiprodiane’
o qualcosa del genere…) che il governo non è in grado di governare, e forse
nemmeno di gestire in modo decoroso la propria ultima fase”. Così Daniele Capezzone,
deputato del gruppo dei radicali e Presidente 
della Commissione Attività produttive della Camera.

“Ora – ha aggiunto – qualunque persona non faziosa e non
partigiana riconosce che occorre staccare la spina: l’accanimento terapeutico
non gioverebbe, credo. A questo punto, con Decidere.net, diamo appuntamento a
tutti coloro che vorranno esserci, al 22 settembre, a Roma, per la marcia sulle
pensioni, in primo luogo nell’interesse delle nuove generazioni (il cui futuro
previdenziale, e forse il cui futuro tout court, rischia di essere ipotecato
dalla sinistra comunista e dal sindacato conservatore), e al 29, a Milano, per
un appuntamento pubblico sull’emergenza fisco. Saranno i giorni caldi
immediatamente precedenti (nel caso del 22) e immediatamente successivi (nel
caso del 29) il varo della finanziaria, e quindi i due eventi si svolgeranno in
una fase politica cruciale”.

Intanto altre critiche si sollevano anche dal versante del
centrodestra. Così Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia commenta quanto
sta accadendo al governo in materia pensioni: “Un compromesso che soddisfi le
varie richieste e posizioni presenti all’interno della maggioranza non serve.
Serve una soluzione che sia utile al Paese. Speriamo che l’obiettivo non sia il
mantenimento dell’alleanza e la sopravvivenza del governo costi quel che costi,
ma che la preoccupazione predominante da parte di Prodi sia quella di
raggiungere una soluzione che corrisponda agli interessi dell’Italia e degli
italiani”.