Pensioni: il pasticcio di Prodi e i rospi della Bonino

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Pensioni: il pasticcio di Prodi e i rospi della Bonino

20 Luglio 2007

intervista a Maurizio Sacconi di Emanuela Zoncu

L’accordo raggiunto ieri tra Governo e parti sociali va controcorrente rispetto a quello che succede nel resto dell’Ue. E sul fronte politico, scontenta tutti. L’ex sottosegretario al Lavoro Maurizio Sacconi (Fi) non esita a definire la proposta di prodi un “brutto pasticcio”.

Perché?
Per tre motivi. Dal punto di vista del dialogo sociale, anzitutto: per la prima volta si è negoziato solo con un sindacato escludendo lavoratori autonomi e imprenditori, come fossero parti non interessate e confermando quindi una visione classista della società.

Il secondo motivo?
Si è riaperta la voragine nella spesa previdenziale. Il  Governo parla di 10 miliardi di euro nei prossimi anni ma ragionevolmente gli oneri saranno di più.

Perché? Ci tengono nascosto qualcosa?
Basta semplicemente guardare a quello che hanno deciso. E’ stata allargata la platea di coloro che godranno di benefici previdenziali agevolati. I cosiddetti lavori usuranti includono coloro che hanno in qualunque modo lavorando in una catena di montaggio. Il che vuol dire tutta una generazione operaia. Faccia lei i conti

Il terzo motivo?
La copertura o non c’è (cosa più probabile) oppure è fortemente iniqua. Ci sono due opinioni diverse tra il Tesoro e i sindacati. Come al solito, in questi casi, ciascuno pensa di aver firmato due cose diverse

E chi ha ragione?
I fatti lo diranno. Se ha ragione il Tesoro i tagli riguardano tutte le pensioni sopra i 3300 euro e le pensioni dei cosiddetti fondi speciali, quindi degli elettrici, dei ferrovieri, dei telefonici, dei dirigenti. Ci sono aumenti dei contributi, molto probabili sulla base di una sorta di stabilizzatore automatico. Per cui se c’è buco lo pagano i contributi e noi siamo già il Paese al mondo che paga i più alti contributi.  Inoltre c’è l’intenzione di penalizzare le donne spostando la loro pensione di vecchiaia di sei mesi un anno. E le donne sono già penalizzate perché siccome non raggiungono mai l’anzianità contributiva sono costrette ad andare in pensione più tardi rispetto agli uomini. Se invece ha ragione il sindacato tutto quasi nulla di tutto questo è vero e quindi c’è un buco che si scaricherà sulla pressione fiscale.

Sul fronte politico, all’interno della maggioranza, le posizioni restano distanti..
Guardi, è un accordo che scontenta tutti. Scontenta sia gli interessi generali, sia gli interessi particolari, quindi anche quelli di partito.

Non esclude nuove sorprese allora?
Assolutamente. La vicenda non può considerarsi chiusa. Non dimentichiamo che ci sarà un passaggio parlamentare, anche se il Governo ha l’intenzione di impedire alle Camere e soprattutto al Senato di entrare nel merito. Non si fida della propria maggioranza e farà di tutto per ricorrere al voto di fiducia. Credo non sia finita perché ci sono troppe ambiguità nell’accordo che nel momento in cui si dovessero sciogliere farebbero esplodere altre contraddizioni.

I senatori a vita come si comporteranno?
Bisogna chiederlo a loro

E la Bonino invece?
La Bonino è già andata al self service dei rospi.

In che senso?
All’inizio i rospi gli erano stati portati in un piatto d’oro, poi d’argento, poi di coccio e alla fine è andata al self service.