Pensioni, novità su flessibilità, precoci, opzione donna. Ed è ancora scontro tra governo, sindacati e Inps

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Pensioni, novità su flessibilità, precoci, opzione donna. Ed è ancora scontro tra governo, sindacati e Inps

17 Settembre 2016

Arrivano le ultimissime sulle pensioni.  Pare che Boeri contempli le mini pensioni come un sistema, e questa è una delle sue critiche delle ultime notizie, non tanto come novità per le pensioni vere, ma come forma di aiuto e sostegno ai disoccupati, invalidi a quelle fasce che hanno più bisogno.

E intanto la domanda ricorrente resta come fa un precoce a pagare per andare in pensione prima, a pagare per un suo diritto di una norma?

Le parole di Giuliano Poletti hanno lasciato intendere che un provvedimento per i precoci sarebbe molto oneroso per le casse dello Stato e che quindi occorre fare delle scelte, intervenire sulla quattordicesima o appunto in sostegno di questa categoria di lavoratori. Tito Boeri dell’#Inps, dal canto suo, ha bocciato con veemenza la proposta di allargamento della quattordicesima, mentre i sindacati la difendono a spada tratta. 

Per Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, “sulle pensioni, accanto ai passi avanti compiuti, ci sono ancora alcuni aspetti molto delicati da affrontare e risolvere. C’è da chiarire quale sarà la penalizzazione per i lavoratori che anticipano la pensione e che non rientrano nelle categorie che avranno questa agevolazione a costo zero (disoccupati, addetti ai lavori usuranti e pesanti, invalidi): la nostra proposta era di una penalizzazione del 2% per ogni anno di anticipo. Non si può correre il rischio di avere una misura che, essendo troppo onerosa per il lavoratore, rimanga sulla carta come è capitato con il Tfr in busta paga e il part time di fine carriera”. 

Le ultime news sul capitolo pensioni riguardano, poi, in particolare il pensionamento anticipato delle donne attraverso l’istituto dell’opzione donna. Il membro del comitato opzione donna, gruppo pubblico Facebook, in un post di ieri fa il punto della situazione ad un anno dalla prima manifestazione di piazza, “Care Tutte, esattamente oggi, un anno fa, stavamo vivendo la nostra prima manifestazione. In una piazza gremita ed assolata noi, armate di magliette, fischietti, rossetti e tanta voglia di giustizia, siamo andate a dire al mondo che non potevamo né mai avremmo potuto accettare che il Governo fosse così disonesto nei riguardi delle donne a cui aveva sottratto diritto e fondi, da non ravvedersi e provvedere a sanare la questione.Oggi, ribadiamo lo stesso concetto, con la consapevolezza che quanto riportato nella Legge di Stabilità 2016 relativamente al fondo stanziato per l’esercizio dell’istituto Opzione Donna, sarà gestito con trasparenza e correttezza, condizioni indispensabili e necessarie che debbono essere alla base dei rapporti fra istituzioni e cittadini.Siamo confidenti che tutti lavoreranno per tutelarci e per far sì che sia rispettato il dettato della norma vigente e vigileremo su questo con la stessa determinazione con la quale, un anno fa, scendemmo in piazza”.

Restiamo in attesa di aggiornamenti. Il clima è teso, e i rapporti tra governo , sindacati e Inps non sembrano dei migliori. E pare, anche, il governo Renzi vorrebbe rinviare la misura sui lavoratori ‘minorenni’ alla seconda fase della riforma, prevista per il 2017, ma il pressing sociale e politico resta elevato.