Pensioni. Sacconi: “Agire su sostenibilità e potere d’acquisto”

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Pensioni. Sacconi: “Agire su sostenibilità e potere d’acquisto”

22 Maggio 2009

"La riforma delle pensioni è un tema rimesso al dialogo sociale, senza sorprese, senza creare in alcun modo un clima di incertezza perché, soprattutto in tempo di crisi, le persone che sono oggi prossime alla pensione devono essere garantite di raggiungerla, tanto più se in una condizione di disoccupazione o di non lavoro". Così il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha parlato della questione delle pensioni a margine del XVI Congresso della Cisl.

Il sistema previdenziale italiano ha spiegato il titolare del ministero del Lavoro, "pone dei problemi di sostenibilità in rapporto al Pil e allo stesso tempo quello di dare tutela piena al potere d’acquisto delle pensioni". Il recupero del potere d’acquisto delle pensioni, ha sottolineato Sacconi, si raggiunge ancorando gli assegni a un "paniere di consumi dei pensionati. Non sono percorsi semplici, il dialogo è ancora più importante e deve essere efficace".

"Siamo aperti – ha proseguito il ministro – a discutere i modi con cui verificare da un lato la sostenibilità del sistema previdenziale rispetto all’andamento demografico e alla ricchezza del Paese, e dall’altro individuare i modi con cui garantire maggiore potere di acquisto delle pensioni, soprattutto quelle basse".

La crisi è stato un’altro dei temi che il ministro Sacconi ha trattato durante il suo intervento. "Alle nostre spalle abbiamo lasciato il peggio. Siamo ancora immersi in una situazione di recessione ma ci sono dei segnali positivi sui quali è doveroso fare leva", ha spiegato il titolare del Welfare. Segnali positivi, ha aggiunto, che "come tali vanno segnalati non solo per un aspetto psicologico ma anche perché ci indicano quali possono essere i punti di appoggio per le politiche di ripresa".

Sacconi ha poi raccolto la sollecitazione arrivata dal leader della Cisl, Raffaele Bonanni, e ha dichiarato: "No alla politica dei due tempi, emergenza e riforme devono viaggiare insieme". "Bonanni ha ragione, no ad una politica due tempi. Questo è il tempo dell’emergenza ma anche il tempo che deve indurci a organizzare i cambiamenti", ha detto Sacconi. D’altra parte la crisi si sta attenuando e "siamo di fronte a primi indicatori di ripresa che sarebbe sbagliato sottovalutare".

Una crisi che il governo ha cercato di governare, evitando "che nel lungo periodo la caduta della domanda generasse un fenomeno di deindustrializzazione con conseguenze sul nostro patrimonio ed i nostri redditi", ha proseguito dal palco del XVI congresso Cisl difendendo la politica dell’esecutivo sulla Cig tradizionale. "L’estensione della platea e della sua durata si è rivelata straordinaria e utile a contenere l’interruzione dei rapporti di lavoro ed il ridimensionamento di tante capacità produttive", ricorda sottolineando l’importanza dell’accordo con le parti sociali, prima, e le regioni dopo, sugli ammortizzatori sociali che ha consentito "di governare insieme gli effetti della crisi sull’economia reale".

Il governo lo dice forte e chiaro: "Noi ci siamo e non solo perché lo dobbiamo a chi come la Cisl si è messo in gioco, ma ci siamo perché ci crediamo e perché abbiamo quel valore in più di riferimento, perché crediamo in un’economia sociale di mercato, sulla prevalenza del lavoro su capitale. E per dirla con Croce perché non possiamo che sentirci cristiani", conclude Sacconi.