Pensioni, uscita precoci ha costi troppo alti. Parola di Poletti
14 Settembre 2016
Il problema dei lavoratori precoci “è molto difficile da affrontare, perché ha un livello di costo molto alto”, breve e conviso il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a margine di un convegno organizzato dal Cupla, sul tema delle pensioni. E ha aggiunto che per trovare una soluzione “occorre fare i conti”. Il nodo dei lavoratori precoci diventa allora il più difficile da sciogliere.
Tant’è vero che per la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso è quella la chiave della trattativa con il governo. Mentre il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha incalzato: “Tirino fuori i soldi e troveremo le soluzioni per i lavoratori precoci e per tutti gli altri”.
È convocato per mercoledì 21 settembre, alle ore 11, presso la sede del Ministero del Lavoro, il tavolo di confronto tra governo e sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. E, come già detto, il nodo da sciogliere resta sul “bonus” da riconoscere ai precoci, vale a dire se garantire o meno l’extracontribuzione di 4-6 mesi per ogni anno di lavoro svolto prima dei 18 anni. Ma il problema è soprattutto dei costi, visto che la platea è importante e non è chiaro neanche se si fisserà l’asticella per l’uscita in anticipo per questa categoria a 41 anni di contributi o a 41 anni e 10 mesi.
La Camusso ha sferrato il suo attacco: “Mi fa piacere che inizino a fare i conti su un tema che è aperto da lungo tempo. Questo è un punto chiave per capire se arrivano le risposte oppure no. Tirino fuori i soldi e troveremo le soluzioni per i lavoratori precoci e per tutti gli altri. Senza soldi non si chiude, io mi auguro un accordo perché sarebbe un’inversione di tendenza politica di un governo che non ci ha mai ascoltato”. E le ha fatto eco il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. Dalla Cisl, Furlan, è sembrato più ottimista: “Spero tanto che sia una giornata conclusiva di un grande lavoro che è stato fatto”.