Pentiti, Maroni dice no al ddl Valentino. Gasparri (Pdl): valuterà il Parlamento
03 Febbraio 2010
di redazione
"E’ una norma che io non condivido e se non la condivido io e non la condivide il ministro della Giustizia, non credo proprio che uscirà dalla commissione". Così il ministro dell’Interno Roberto Maroni commenta il ddl Valentino (Pdl) sui pentiti di mafia.
Un proposta finita al centro delle polemiche. Per il titolare del Viminale si tratta di “un disegno di legge presentato da un senatore, di cui io non sapevo nulla e di cui nessuno sapeva nulla. Ogni parlamentare può presentare tutti i disegni di legge che vuole”. Sulla questione interviene anche il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri per il quale “non è accettabile il tono inquisitorio con cui si è liquidata la proposta di legge del senatore Valentino in materia di pentiti. Il Parlamento ha tutto il diritto di discutere di norme tese non a sopprimere il ruolo, spesso rilevante, dei collaboratori di giustizia, ma a regolarne in maniera più attenta la presenza nei processi".
Gasparri insiste su un punto: “Più riscontri, più verifiche servono ad evitare errori dalle conseguenze spesso devastanti. Sarà il Parlamento a valutare, partendo dal presupposto che per noi è prioritaria l’antimafia dei fatti e delle leggi. Carcere duro più severo, più confische di beni, più arresti: questa la nostra politica. Nessuno può negare l’evidenza dei fatti".