Per Caruso Biagi e Treu sono assassini
09 Agosto 2007
di redazione
“Le parole
di Caruso sono assolutamente demenziali. Parole usate con irresponsabilità e
leggerezza che segnalano purtroppo la rottura del meccanismo della normale dialettica
politica, con un linguaggio da bandire, che fomenta l’odio e disconosce
l’impegno del governo e del Parlamento con la recente legge a tutela della
sicurezza e della salute dei lavoratori”. Sentenzia così il ministro del
Lavoro Cesare Damiano le affermazioni di Francesco Caruso, deputato no global
del Prc, secondo cui “Tiziano Treu e Marco Biagi sono gli assassini” di due
giovani morti ieri sul lavoro, perché “le loro leggi hanno armato le mani dei
padroni, per permettere loro di precarizzare e sfruttare con maggior intensità
la forza-lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti, a discapito della qualità
e della sicurezza del lavoro”. Una risposta senza mezzi termini solleva un problema politico tutto interno alla sinistra e che, a voler
leggere tra le righe, rimarca le distanze tra le due sinistre esistenti all’interno
della maggioranza e nel paese.
Irresponsabili
o no (sulla “leggerezza” forse il ministro Damiano farebbe bene a riflettere più a lungo) le affermazioni del parlamentare di Rifondazione – che possono aver lasciato sconcertati solo i compagni
di maggioranza – hanno sollevato le immediate reazioni di tutto il mondo
politico, compreso quel Tiziano Treu additato come l’assassino dei due giovani
lavoratori: “Non sono certo le uscite irresponsabili e deliranti di Caruso
che servono ad affrontare questi difficili problemi. Simili dichiarazioni
servono solo ad avvelenare il clima e sono tanto più gravi in quanto rivolte
anche a Marco Biagi, che non può replicare perché vittima di terroristi
assassini. La tutela e la sicurezza dei lavoratori – continua Treu – stanno a
cuore a tutta la maggioranza e a me in particolare. Lo abbiamo dimostrato, da
ultimo, approvando, in tempi rapidissimi, prima al Senato e poi alla Camera,
una legislazione fortemente innovativa e volta a migliorare la sicurezza del
lavoro nelle fabbriche. Purtroppo, nonostante questo nostro impegno, il dramma
delle morti bianche continua ad essere tra di noi. E’ giusto e importante,
quindi, combatterlo con tutti i mezzi, incluso il contrasto alla precarietà”.
La lotta alla precarietà, “tuttavia – conclude Treu – non e’ incompatibile
con il riconoscimento della flessibilità, necessaria, ove regolata
opportunamente, all’economia moderna e alla stessa crescita del Paese”.
E non è
mancata neanche la critica degli esponenti del partito del parlamentare “no global”,
giunte per bocca del capogruppo di Rifondazione alla Camera, Gennaro Migliore: “Sono sconcertato, non ne posso
più delle trovate sensazionalistiche che non fanno avanzare davvero nella lotta
alla precarietà”. Per l’esponente di Rifondazione “le leggi che hanno
aumentato la precarietà e il sistema delle imprese che anche oltre quelle leggi
generano il dramma degli omicidi bianchi non possono essere sconfitti con i
titoli dei giornali. Per quanto riguarda le persone, non credo che sia
possibile – ammonisce Migliore – dare degli assassini a chi come Marco Biagi è
stato barbaramente assassinato”.
Un unanime coro di critiche si è levato anche dall’altra parte del mondo politico. “La
provocazione dell’on. Francesco Caruso, quasi ferragostana, è indirizzata nella
sua arrogante follia a sollevare un polverone estivo tale da fargli guadagnare
qualche titolo di giornale. Una sola raccomandazione alla politica e
all’informazione: non dategli spago, perché il sole a volte gioca brutti
scherzi”, ha detto Sergio De Gregorio, presidente della commissione
Difesa del Senato e leader nazionale del movimento politico Italiani nel mondo.
“Le parole
di Caruso fanno venire i brividi. Uno che dice queste cose, legittimando di
fatto un assassinio, quello di Marco Biagi, non puo’ sedere in un Parlamento
democratico. Le prese di distanza non sono sufficienti”. Chiosa l’ex
ministro del Welfare Roberto Maroni.
“Come si
trova Treu nella stessa maggioranza con Caruso che lo definisce un assassino? E
il presidente della Camera Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione
comunista al momento della candidatura di Caruso considera assassini anche lui
Treu e Biagi, quest’ultimo in verità assassinato dalla Brigate Rosse al cui
linguaggio si ispira Caruso?”. Si chiede in una nota l’esponente di Alleanza
nazionale, Maurizio Gasparri. Che ci va giù duro e continua: “Il dolore per le
morti sul lavoro e la necessità di combattere questa terribile piaga non
giustificano il linguaggio di questo pluri-pregiudicato per atti di violenza. Lo
cacceranno dal suo partito e dal suo Gruppo parlamentare? Forse Caruso – continua Gasparri – si sarà sentito incoraggiato in questo linguaggio criminale dal
plauso del Quirinale a una pubblicazione di Beppe Grillo il cui linguaggio e’
perfino peggiore di quello delle Br. Che vergogna per l’Italia avere un governo
che si regge su gentaglia come Caruso. Chissà se alle Maldive qualcuno avrà svegliato Veltroni per informarlo e chissà se Prodi non abbia da dire qualcosa
a un partito come Rifondazione che ha portato in Parlamento un essere del
genere”. Ora non resta che attendere le dichiarazioni del premier.