Per difendere lo stato ebraico serve quella “moral clarity” persa in Europa

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Per difendere lo stato ebraico serve quella “moral clarity” persa in Europa

29 Settembre 2010

Israele può anche trovarsi in Medio Oriente, ma costituisce parte integrante dell’Occidente. L’unico elemento che lo distingue dal resto è il suo status, ovvero il fatto di essere l’unica democrazia la cui esistenza sia stata messa in dubbio sin dalla nascita. E’ facile biasimare Israele per tutti i mali del mondo arabo; qualcuno addirittura sarebbe pronto a sacrificarne il futuro, se questo permettesse di giungere a una rinnovata comprensione con il mondo musulmano.

Eppure indebolire Israele è un errore grave, perché Israele è la nostra prima linea di difesa in Medio Oriente. Se un giorno dovesse cadere nelle mani dei suoi nemici, l’Occidente che conosciamo cesserebbe di esistere. Difendere il suo diritto di esistere in pace e all’interno di confini difendibili richiede una chiarezza morale che molto spesso in Europa si è persa; lo stesso spettro incombe ora anche sugli Stati Uniti.

Inserire Israele tra gli elementi chiave del destino dell’Occidente, come sarebbe giusto fare, significa riconoscere che i nemici non si scelgono secondo i propri gusti e che i nemici della libertà sono intorno a noi; dire che Israele, con le sue virtù e i suoi difetti, ha il diritto di essere trattato come qualsiasi altra democrazia liberale ci impone di riconoscere come nostri i valori e i simboli che ci hanno plasmato nei secoli.

Mosso dalla necessità di ricostruire i valori occidentali che ci sono propri, nell’esprimere profondo
timore di fronte all’attuale ondata di aggressioni perpetrate da altre ideologie e civiltà contro lo stato di Israele, e consapevole del fatto che la sua forza è la nostra forza, così come la sua debolezza è la nostra debolezza, ho lanciato l’iniziativa “Friends of Israel”.

Israele, lo ripeto, è una parte fondamentale dell’Occidente. L’Occidente è quello che è in virtù delle sue radici giudaico-cristiane. Se la parte ebraica di quelle radici venisse stravolta e Israele andasse perso, lo saremmo anche noi. Oggi, difendere Israele significa difendere l’Occidente.

José Marìa Aznar è l’ex primo ministro spagnolo e promotore della “Friends of Israel Initiative”

Tratto da "Il Foglio"©

Traduzione di Elia Rigolio