Per fare notizia a Fli non rimangono che le note (stonate) di Perina e Granata

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Per fare notizia a Fli non rimangono che le note (stonate) di Perina e Granata

Per fare notizia a Fli non rimangono che le note (stonate) di Perina e Granata

19 Marzo 2012

Fli è tornato e prova a stupirci… buttandola in musica. È successo sabato e domenica durante la convention del partito a Pietrasanta organizzata dai futuristi per contarsi e programmare i prossimi passi. Hanno trasformato il convegno in un grande karaoke? Vi chiederete. La risposta è: quasi.

Flavia Perina e Fabio Granata, infatti, sono saliti sul palco e hanno messo in scena un’insolita performance dal titolo “È già bellissima” cambiando lo slogan della manifestazione “sarà bellissima” che mutua la nota invocazione di Paolo Borsellino. Il tutto sulle note di Sunday morning dei Velvet Underground.

Altro che programmi politici, è il testo della canzone ad essere tutto un programma. I due – che sembravano essere stati buttati lì per caso –  cantano a turno con un trasporto degno di due pezzi di legno: “Sarà bellissima perché Giovanardi non esiste, eravamo su Scherzi a parte…”. Ancora: “Perché un ragazzo con gli occhi a mandorla allo stadio mi griderà terrone”.

E ingessati come due statue, leggono forsennatamente le parole della canzone: “Perché berlusconismo è solo una voce di Wikipedia, perché i giudici antimafia non saranno eroi, ma pg della Cassazione”.

Poi, “perchè si dirà solo Eluana riposi in pace, perché si ridurrà lo spread tra Scampia e Montenapoleone”. Sarà ancora bellissima “perché sarà facile essere cittadini onesti”.

E, sempre non scollando neppure per un istante gli occhi dal testo, lanciano frecciatine ‘sonore’ agli ex compagni di partito: “L’Italia è già bellissima perché La Russa e Gasparri stanno di taglio basso a pagina 12, perché Denis Verdini non ha più nessuno da comprare, perché Pennacchi ha vinto il premio Strega, perché per Placido Rizzotto ci sono i funerali di Stato, perché nonostante tutto e tutti siamo ancora qui e nel nostro dizionario prima di Abc viene la F di Gianfranco Fini”. Un’interpretazione che farebbe venire un coccolone al povero Lou Reed. Una performance che più che stupire suscita brividi di terrore. Alla faccia delle novità sorprendenti!

In barba alle svolte annunciate, come al solito Fli finisce per far parlare di sé solo per episodi che rasentano il ridicolo. Dopo aver tenuto sotto scacco per mesi la politica italiana, dei cosiddetti futuristi riusciamo a ricordarcene solo perché il loro leader, Gianfranco Fini, siede sulla poltrona di presidente della Camera. Sì, perché sembrano palesemente essere a corto di idee nuove, proposte e non sono in grado di lanciare neppure semplici provocazioni. Pare insomma che per far notizia non gli siano rimaste che note (stonate).