Per Gheddafi scudi umani a Misurata, mistero sulla morte del figlio Khamis
21 Marzo 2011
Le notizie che arrivano dalla Libia si susseguono frenetiche anche nella giornata di oggi. Per noi la più importante arriva dal maggiore Nicola Scolari, uno dei piloti dei sei Tornado che ieri sera sono decollati dalla base militare di Trapani Birgi per raggiungere la zona di Bengasi. Scolari ha spiegato che “nell’operazione di ieri sera abbiamo solo pattugliato nei cieli della Libia e non abbiamo ritenuto di lanciare missili antiradar”. Il maggiore ha quindi chiosato, illustrando come si sia trattato di “una missione di pattugliamento in cui eravamo pronti a reagire per sopprimere radar ma ieri non abbiamo verificato presenza di radar nemici e così non abbiamo ritenuto di lanciare missili”.
Una delle più allarmanti riguarda invece le forze fedeli a Muammar Gheddafi che starebbero portando civili a Misurata (dalle città vicine) al fine di usarli come scudi umani. Da aggiungere che sempre a Misurata, come ha riferito uno dei portavoce dei ribelli, Citato dalla Bbc, 7 persone sono rimaste uccise negli scontri tra gli insorti e l’armata verde.
Poco prima sarebbe stato colpito e distrutto il bunker “di comando e di controllo" di Muammar Gheddafi nel complesso di Bab el Aziziya a Tripoli. A quanto riferiscono alcuni testimoni è stato visto del fumo alzarsi dall’edificio che, oltre a fungere da residenza militare di Gheddafi, costituiva anche una caserma militare. In seguito all’accaduto le autorità di Tripoli hanno portato ambasciatori stranieri e giornalisti a visitare il sito.
A infittire il mistero ci sono le voci che circolano in queste ore circa la morte di Khamis Gheddafi, uno dei figli del colonnello, che sarebbe deceduto ieri a Tripoli. Secondo il sito d’opposizione “al-Manara”, Khamis sarebbe morto per le ferite riportate nei giorni scorsi, quando un pilota dell’aviazione libica passato con l’opposizione avrebbe aperto il fuoco contro di lui sempre nei pressi della caserma di Bab al-Aziziya. Sesto dei figli del colonnello, Khamis era a capo di una delle brigate del regime impegnate, era capitano dell’esercito ed responsabile del reclutamento e dell’addestramento dei soldati mercenari. La notizia non è stata ancora ufficiale.
Giungono poi notizie sulla richiesta del Rais ai suoi sostenitori di organizzare una marcia pacifica su Bengasi, roccaforte dei ribelli. Nelle intenzioni del Colonnello ci sarebbe un “corteo verde” composto da civili e parlamentari che sventolano rami d’ulivo.
Il nostro ministro degli Esteri, Franco Frattini, anche alla luce dei fatti odierni, ha chiesto da Bruxelles che l’operazione contro la Libia passi sotto il coordinamento Nato. “Credo che sia il momento di andare oltre la coalizione dei volenterosi verso un approccio più coordinato sotto la Nato, che ne ha le capacità”, ha esternato il titolare della Farnesina. “L’Italia ha accettato di far parte della coalizione per arrivare alla cessazione delle violenze e per proteggere i civili Non ci deve essere una guerra contro la Libia, ma ci deve essere la piena attuazione della risoluzione 1973 dell’Onu, vogliamo implementare il cessate il fuoco, insieme alla Lega araba, senza andare oltre la stretta applicazione della risoluzione”.