Per il dopo Holbrooke avanza la candidatura di Colin Powell

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Per il dopo Holbrooke avanza la candidatura di Colin Powell

18 Dicembre 2010

Questa settimana è morto a Washington all’età di 69 anni Richard Holbrooke, il vecchio architetto della pace di Dayton e l’inviato della Casa Bianca per l’Afghanistan e il Pakistan. Il presidente Barack Obama lo ha definito ”un vero gigante della politica estera americana”, una persona ”che ha reso l’America più forte, sicura e rispettata”. Diverso invece il punto di vista di un gruppo di capi talebani dell’Afghanistan meridionale, che ha dato così l’ultimo saluto al “bulldozer”: “La lunga guerra in Afghanistan e il declino degli americani nel fronteggiare la guerriglia ha avuto un effetto letale sulla salute di Holbrooke”. Sul versante pakistano, il portavoce del ministero degli Esteri, Abdul Basit, ha ribadito l’impegno del governo a “sostenere l’eredità del signor Holbrooke… [che] ha giocato un ruolo fondamentale nel contesto afghano”. Secondo Basit, “il suo coinvolgimento nel processo è stato così intenso e profondo che il suo ‘tocco’ mancherà negli anni a venire". La diplomazia americana, insomma, ha perso una pedina importante della scacchiera diplomatica per di più in uno dei tavoli al momento più difficili.

Chi prenderà adesso il posto di Holbooke? David Helfenbein dalle colonne del leftist Huffington Post sostiene che la persona migliore per sostituire Holbrooke, in questo momento, potrebbe essere l’ex segretario di Stato Colin Powell: “Il ruolo che ricopriva Holbrooke è stato molto duro, faticoso e delicato e non c’è dubbio che una personalità del calibro di Powell potrebbe essere il giusto sostituto”. Per il commentatore dell’Huffington Post, Powell sembra essere anche molto amato all’interno del Dipartimento di Stato. Sempre secondo Helfenbein, dividere oneri e onori con il Segretario Clinton non sarà un problema per l’ex generale, nonostante le male lingue di alcuni analisti politici e di certi senatori, preoccupati dell’invadente figura della ex first lady. Una paura che però viene esorcizzata subito dall’Huffington Post, dal momento che il segretario Clinton ha dimostrato di preoccuparsi più dei risultati della politica estera di Washington che delle luci della ribalta.

Powell sembra pertanto piacere a un’ampia fetta del mondo progressista americano e l’idea di nominarlo sostituto di Holbrooke potrebbe fare al caso dello stesso Obama a cui il mostrarsi quanto più bipartisan in questo momento potrebbe giovare nei rapporti con il Congresso, dove i democratici non hanno più la maggioranza: “Non sarebbe una cattiva idea di portare a bordo un repubblicano che ci ha sostenuto durante la campagna elettorale”, chiosa Helfenbein.