Per la comunità ebraica la sinistra è “parziale”
08 Maggio 2007
di redazione
Durante la visita del presidente
della Camera Fausto Bertinotti alla Sinagoga italiana, il presidente della
Comunità Vito Anav e il presidente del Comites Beniamino
Lazar, che avevano inizialmente accolto Bertinotti
accompagnandolo nel Tempio e nel museo ad esso annesso, hanno attaccato la sinistra e
l’informazione italiana, accusandola di “parzialità”.
“Ci auguriamo che la sua visita in questo Paese sia anche
l’occasione – ha esordito Anav – perché si correggano alcuni dei pregiudizi
sul confitto arabo-israeliano, su cui gran parte della sinistra
italiana, di cui lei fino alla sua elezione a presidente della
Camera è stato autorevole rappresentante, fonda le sue prese di
posizione”. Con la speranza che “si possa mettere fine alla quotidiana
parzialità da parte della stampa di sinistra”, Anav si è rivolto
a Bertinotti chiedendogli di “adoperarsi per un riequilibrio
dell’informazione in Italia”. Lazar invece è stato molto più concreto e gravoso. Infatti, testo alla mano del demografo Sergio della Pergola, ha riportato: “negli anni ’70 l’84% degli
italo-israeliani votavano a sinistra, alle ultime elezioni solo
il 40%. Che cose e’ successo in tutti questi anni?”. Dopo aver preso appunti, il presidente della Camera ha detto: “confesso l’emozione profonda
nell’essere in questo luogo; un’emozione arrestata dalle parole
sentite ora”. Dichirandosi “dispiaciuto” di non poter “rispondere alla pari” a causa del suo ruolo istituzionale, si limita a ricordare la sue posizioni già “conosciute. Quando la comunità ebraica di Roma con reciproco interesse mi ha offerto la
possibilità di un confronto anche molto esplicito l’ho
praticato con grande rispetto, spero reciproco. Non ho nessuna
ragione per pentirmi di quella posizione; vi pregherei di
invitare i leader della sinistra italiana affinchè possano
esercitare in libertà il confronto che pretendete, a meno che
non aspettiate la fine del mio mandato”.