Per la Consulta la cannabis resta illegale

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Per la Consulta la cannabis resta illegale

09 Marzo 2016

Coltivare la cannabis anche per uso personale? Resta un reato per la Corte Costituzionale che ha giudicato "non fondata" la "questione di legittimità" sollevata dalla Corte di appello di Brescia. Chi fa uso di cannabis continuerà quindi a essere punito penalmente e non dal punto di vista amministrativo. La Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità sollevata dalla Corte di appello di Brescia sul trattamento sanzionatorio, con riferimento all’articolo 75 del testo unico in materia di stupefacenti; sentenza che viene assunta nel solco delle precedenti pronunce della Consulta relative al tema.

 

In una ordinanza emessa dalla Corte di appello di Brescia, era stata sollevata davanti alla Corte costituzionale "la questione di legittimità" delle disposizioni del testo in materia di stupefacenti dove si escludono alcune "condotte", come quelle "suscettibili di sola sanzione amministrativa, qualora finalizzate al solo uso personale dello stupefacente". Ma la Consulta ha confermato che nella legislazione contro la droga nulla cambia. "Sarà anche costituzionale ma e’ certamente illogico", commenta il deputato di Sinistra Italiana, Daniele Farina, che definisce la sentenza "un vero e proprio regalo alle mafie di ogni sorta e colore".

 

Interviene anche il senatore e sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova, animatore dell’intergruppo parlamentare "Cannabis Legale". "Per quanti ritengono che la legalizzazione della cannabis sia una urgente misura di buon senso e di buon governo, la sentenza della Corte Costituzionale non smentisce, ma conferma la necessità di procedere rapidamente alla discussione del disegno di legge – sottoscritto da 290 tra deputati e senatori – oggi all’esame delle Commissioni riunite Giustizia e Affari Sociali della Camera", dice Della Vedova.

 

"Al di là dei ragionevoli auspici dei ricorrenti rispetto alle decisioni della Consulta, è chiaro che per legalizzare (e non solo depenalizzare) la coltivazione per fini personali della cannabis è necessaria una soluzione legislativa, che puo’ approvare o bocciare solo il Parlamento, non la Corte Costituzionale", spiega Della Vedova, ma è il Forum Droghe a gelare le speranze dell’intergruppo: "Dopo l’entusiasmo, un po’ forzato, dei primi giorni anche la proposta di legge dell’intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis galleggia in commissione giustizia e affari sociali del Senato ed ancora non sono iniziate le audizioni".

 

Netto il giudizio delle opposizioni, con il senatore di Idea Carlo Giovanardi e quello di Forza Italia Maurizio Gasparri che invece plaudono alla decisione della Consulta "E’ importante," dice Giovanardi, "la decisione conferma che l’ordinamento ritiene che la coltivazione e la distribuzione di sostanze nocive alla salute – direttamente per chi ne fa uso, indirettamente per quanto può causare – siano un fatto rilevante per i danni che producono all’individuo e alla collettività. Proprio oggi, tra l’altro, Renzi ha firmato la legge sull’omicidio stradale che colpisce duramente coloro che guidano sotto l’effetto di droghe".

 

E Gasparri: "Leggeremo le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale in materia di droga. Prendiamo intanto però atto con favore che si ritiene conforme alla Costituzione la proibizione, con conseguenti sanzioni, della coltivazione delle piante di Cannabis per uso personale. Speriamo che nella sentenza ci siano argomenti per frenare la follia di chi vorrebbe legalizzare le droghe proprio mentre assistiamo a fatti di cronaca che ce ne dimostrano la pericolosità".