Per la prima volta in Abruzzo una legge sullo Sviluppo Economico

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Per la prima volta in Abruzzo una legge sullo Sviluppo Economico

16 Aprile 2012

E dopo la proposta del Testo Unico sul Welfare, c’è un’altra prima volta, “legislativamente” parlando, per l’Abruzzo. Si tratta della legge per lo sviluppo delle imprese, che oggi ha avuto il via libera della Giunta regionale. Un traguardo significativo, che al di là del contenuto, seppur rilevante, della legge, dimostra come in Abruzzo sia in atto una vera e propria trasformazione. O meglio, una modernizzazione, anche degli strumenti normativi.

A sottolinearlo è il vice presidente della Giunta regionale, con delega allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione. "Per la prima volta nella sua storia l’Abruzzo si dota di una legge per la promozione e lo sviluppo del sistema economico regionale- afferma Castiglione -. Il testo del disegno di legge approvato oggi in Giunta ha l’obiettivo di fornire supporto normativo alle azioni strategiche che, all’interno del proprio disegno di politica industriale, l’assessorato allo Sviluppo Economico sta ponendo in essere. Il disegno di legge ha una funzione programmatoria finalizzata, dunque, ad attrarre ed utilizzare risorse finanziarie attraverso gli strumenti in esso presenti".

L’ obiettivo principale è quello di completare dal punto di vista legislativo l’epocale processo di riordino territoriale avviato con le leggi sull’artigianato, sul commercio, sui consorzi fidi e con la riforma dei consorzi industriali. “È evidente – continua infatti Castiglione .-  come dal combinato disposto di queste norme, si evidenzia la forte spinta riformatrice ed innovatrice della nuova politica industriale della Regione che, con questa legge si è indirizzata nel rispetto di alcune priorità tra le quali quella della coerenza degli interventi in un unico percorso strategico e la funzionalità degli strumenti attivati rispetto agli obiettivi da raggiungere".

La legge in questione va dunque a colmare un vuoto legislativo esistente in Abruzzo. “Lo spirito di fondo del dettato legislativo, infatti, è di dare dignità normativa ad organismi, i Poli di Innovazione e le Reti di impresa, sui quali stiamo basando l’attuale politica industriale e sui quali stiamo concentrando la maggior parte delle risorse disponibili”, conclude l’assessore. Un ulteriore aspetto di questa norma è legato alla contemporanea legiferazione su tutti gli ambiti che vengono investiti nella pianificazione a livello delle politiche di sviluppo. In tal senso sono stati individuati strumenti quali: Intesa Quadro Istituzionale (IQI);Accordo di Programma Regionale (APR),Contratto di Sviluppo Locale (CSL); Contratto di Riqualificazione Produttiva (CRP).

"Il Patto per lo Sviluppo – ha concluso – ne ha già condiviso il senso e ciò faciliterà di sicuro l’iter approvativo, con una drastica riduzione dei tempi di approvazione. Solo in questo modo, ed attraverso la velocizzazione dell’iter consiliare che il presidente del Consiglio garantirà di certo alla legge in questione, potremo dotarci degli strumenti innovativi necessari a far si che l’Abruzzo possa entrare in una nuova stagione".

E di Patto per lo Sviluppo si parlerà anche domani, con il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, che oggi torna in Abruzzo per una due giorni in cui affronterà anche il tema della ricostruzione dell’Aquila. Sul primo punto, numerose sono le priorità che saranno sottoposte al ministro e sulle quali c’è stato accordo tra tutte le componenti del Patto. E dunque, si parlerà di Masterplan; di contratti di sviluppo; di accordi di programma per le aree di crisi, tra le quali la Valle Peligna e la Val Vibrata; dell’ accordo sulle infrastrutture per definire una centralità dell’Abruzzo sulla direttrice Est-Ovest; del ruolo dell’Abruzzo nella nuova programmazione 2014-2020 affinché rientri nelle provvidenze del cratere.

“Siamo intenzionati a chiedere al Governo le risorse che ci spettano – aveva preannunciato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, nei giorni scorsi -. Il nostro problema non è certo l’assenza di strategia, e per questo invito tutti a leggere i nostri documenti di programmazione, ma la carenza di risorse che consentono o meno di realizzare i nostri obiettivi di sviluppo”.