“Per la verità, per Israele”: in mille alla maratona oratoria sotto Montecitorio
23 Novembre 2012
di redazione
“Basta menzogne su Israele, basta farlo passare per aggressore”.
È questo il messaggio lanciato dalla maratona oratoria ‘Per la verità e per Israele’ organizzata dalla parlamentare Fiamma Nirenstein (presidente di ‘Summit’) con numerose associazioni ebraiche, andata in scena nel tardo pomeriggio di ieri davanti a Montecitorio. “Basta con l’antisemitismo mascherato da critiche al governo israeliano”, ha detto la deputata Pdl aprendo la maratona e ricordando la “situazione insopportabile” in cui vivono gli israeliani da molte settimane prima che cominciasse l’azione militare su Gaza. “Chi non ha voluto vedere le centinaia di razzi lanciati da Hamas, vuole vivere nella malafede”, ha aggiunto Nirenstein auspicando che la tregua in corso sia duratura: “Non lo sarà se non si fermerà l’afflusso di armi dall’Iran”.
A prendere la parola, oltre alla Nirenstein – deputata Pdl e vice presidente della Commissione Esteri – il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici. Poi, tra gli altri, Lucio Malan, Beatrice Lorenzin, Andrea Ronchi, Mara Carfagna, Paola Binetti, Carlo Giovanardi, Enzo Raisi, Angelino Alfano, Luigi Compagna, Andrea Orsini, Walter Verini, Roberto Morassut e, telefonicamente, Matteo Renzi.
Particolarmente sostenuto e applaudito l’intervento di Pacifici, che ha protestato non solo per l’improvvisa mancanza di voli di linea per Israele, ma anche per alcune cronache giornalistiche ritenute faziosamente avverse allo Stato ebraico sotto l’attacco di Hamas.
Tra le numerose bandiere con la Stella di David, diversi cartelli: ‘Non c’è equivalenza morale tra Israele e i terroristi di Hamas’, ‘39.000 morti in Siria, dov’eravate? Noi pacifisti, voi "pacifinti"’.
Dal canto suo, Daniele Regard, presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia (Ugei), ha voluto sottolineare la propria presenza e quella del suo movimento fortemente rappresentativo a Roma: “Abbiamo deciso di essere i promotori insieme con altre organizzazioni di questa manifestazione perché riteniamo che scendere in piazza sia l’unico modo per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo tra israeliani e palestinesi. In questo conflitto vivono due ragioni: quella di Israele di vivere sicura come i suoi cittadini; e quella dei civili palestinesi, vittime di Hamas, l’organizzazione terroristica che ha festeggiato – solo per fare un esempio d’attualità – per l’attentato a Tel Aviv. La pace si fa con chi realmente vuole pace. Continueremo la nostra battaglia per una corretta informazione e per i diritti del popolo d’Israele. Ogni cittadino cosciente e sensibile è sempre e necessariamente turbato nel più profondo, specialmente in Europa, continente che della guerra ha un ricordo anche fresco e drammatico”.
Tratto da Il Tempo