Per le preferenze, con le partite Iva

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Per le preferenze, con le partite Iva

14 Marzo 2014

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la sua maggioranza di governo hanno senza dubbio ottenuto un risultato importante con il passaggio della nuova legge elettorale alla Camera e anche i provvedimenti economici usciti dal cdm dei giorni scorsi – meno tasse, meno spesa – vanno nella direzione di un equilibrio tra le visioni politiche che compongono l’attuale compagine governativa.

Ma non dobbiamo accontentarci: il premier non va né incensato come fanno certe sirene della stampa né demonizzato confondendo il marketing politico con le televendite. La nuova legge elettorale ha ancora delle imperfezioni tecniche e può essere migliorata, per esempio per modificare le soglie. Soprattutto, non bisogna indietreggiare sulla battaglia per le preferenze e contro il parlamento dei nominati. Infine, aspettiamo la buona novella sul superamento del bicameralismo e la riforma del titolo V.

Sul versante economico, i tagli alla spesa, il pagamento dei debiti delle Pa, la riduzione della tassa rapina (l’Irap), sono senza dubbio scelte che vanno nella direzione giusta. Renzi ha parlato della maestra elementare che deve essere aiutata con un incremento in busta paga dimenticando però il mondo del lavoro autonomo: proporre una aliquota fissa del 10% e ulteriori semplificazioni fiscali per le partite Iva con un reddito sotto i 25mila euro, come ha detto oggi il leader di Ncd, Alfano, significherebbe mostare attenzione verso il mondo delle libere professioni che è stato colpito, come gli altri, dalla crisi.

La vera scommessa non è semplicemente ridurre le tasse ai redditi più bassi bensì rendere l’Italia competitiva: la strada maestra è riformare il mercato del lavoro, facilitare le assunzioni, rafforzare la flessibilità e la contrattazione decentrata. Solo così l’Europa, al di là delle parole di prammatica spese oggi dalla cancelliera Merkel, giudicherà l’Italia positivamente, accettando magari che in cambio di riforme strutturali si sfori, senza strafare, dai parametri di bilancio Ue.