“Per le riforme non ci sono solo Fli e Udc ma anche i democratici”
16 Dicembre 2010
di T. Montesano
“In parlamento c’è una grande aria di scontento. Agiremo su tre livelli: i singoli parlamentari, non solo quelli di Futuro e Libertà; i partiti più vicini a noi, in primis l’Udc; infine l’opposizione”. Dopo la vittoriosa prova di forza a Montecitorio e Palazzo Madama, Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo del Pdl al Senato, indica la strada per allargare la maggioranza.
Non sarebbe più facile, con appena tre voti in più alla Camera, imboccare la via delle elezioni?
“Le elezioni sarebbero state inevitabili se fosse passata la mozione di sfiducia. Quei tre voti in più offrono un’altra chance: ora è possibile che la legislatura prosegua”.
E come?
“Dipenderà dagli attori politici. Penso innanzitutto ai singoli parlamentari, alle forze politiche più vicine al centrodestra e anche all’opposizione”.
Singoli parlamentari? Non è che prosegue la campagna acquisti?
“Abbiamo vinto perché la mozione di sfiducia non aveva prospettive. Ora che questa prospettiva c’è, la prosecuzione della legislatura, altri parlamentari potrebbero seguire la strada della ragionevolezza e della
responsabilità”.
Pensa ai parlamentari di Fli?
“Anche. In Fli si sono fronteggiate due linee: una puntava a far restare i finiani nell’ambito del centrodestra, l’altra a portarli fuori”.
Ora che atteggiamento terrete nei confronti dei futuristi?
“Senza esasperazioni, e nessuna volontà di vendetta, dobbiamo capire quale sarà la linea che emergerà in Fli dopo aver metabolizzato la sconfitta”.
Silvio Berlusconi ha parlato di “diversi” finiani che hanno già bussato alla vostra porta.
“Se l’atteggiamento di Fli sarà quello tenuto dal gruppo del Senato, che dopo la sconfitta ha collaborato con noi su decreto sicurezza e riforma dell’università, i rapporti saranno di collaborazione tra soggetti sovrani”.
In caso contrario?
“Se prevarrà la linea della guerriglia parlamentare, o della fuoriuscita dal perimetro del centrodestra, sarebbe legittimo da parte nostra approfondire le loro contraddizioni”.
Quindi la rottura con Fli non è irreversibile?
“Noi ci eravamo detti pronti a riconoscere l’esistenza di una terza gamba della coalizione. Offerta che è stata respinta. Quindi o su questo c’è un ritorno indietro, oppure dobbiamo cercare di allargare la nostra maggioranza ad iniziare dai parlamentari di Fli”.
Poi c’è l’Udc.
“In questa fase dobbiamo rivolgerci ai singoli parlamentari”.
Ma ieri è nato il terzo polo.
“Secondo le parole di Casini, si tratta di un Giano bifronte: da un canto rivendica autonomia, dall’altro vuole proseguire il confronto con Berlusconi e il PdL. E’ ancora presto per capire quale fronte prevarrà…”.
In ogni caso, come pensate di rivolgervi ai singoli parlamentari?
“Si è aperto uno sbocco, ancorché minimo, per l’utile prosecuzione della legislatura. C’è qualcuno che vuole dare una mano?”.
Perché l’opposizione dovrebbe darvi ascolto?
“Sulla mozione di sfiducia, il Partito democratico è andato a rimorchio di Gianfranco Fini”.
Dove vuole arrivare senatore?
“Al Pd interessa ancora essere un protagonista del bipolarismo oppure preferisce insistere sulla via della subalternità? Nel primo caso, qualcosa da fare insieme c’è”.
Pensa alla legge elettorale?
“Alle riforme istituzionali, al cui interno colloco anche la modifica della legge elettorale. Il Pd dovrebbe avere l’interesse a riannodare il filo delle riforme”.
Cosa mettete sul piatto?
“Facciamo insieme tre cose: elezione diretta del premier, riforma del bicameralismo e riduzione del numero dei parlamentari. E poi la legge elettorale. A patto che salvaguardi il bipolarismo”.
Il PdL opterà per l’incompatibilità tra l’incarico di coordinatore e quello di ministro?
“È presto per discuterne. Prima dobbiamo capire se il nostro appello alla responsabilità avrà successo. Se la legislatura proseguirà, sarà possibile anche mettere mano al partito. Viceversa, in caso di elezioni la precedenza andrebbe alla campagna elettorale”.
Vi siete dati una scadenza per l’allargamento della maggioranza?
“I termini non possono essere perentori, ma è credibile pensare che debba avvenire entro la fine di gennaio”.
(Tratto da Libero)