Per Renzi i nostri compiti a casa sono crescita e lavoro
07 Marzo 2014
A Bruxelles il premier Renzi reagisce con durezza alle richieste della commissione europea – crescita e riduzione del debito – dicendo che Roma non ha rassicurazioni da dare ai partner europei sui nostri conti pubblici. Il refrain della Italia che deve fare i compiti a casa e’ bene che finisca: "L’Italia sa perfettamente cosa deve fare e lo farà da sola e lo farà non perché lo dice l’Europa ma per il futuro dei nostri figli". Renzi ha ripetuto che il primo obiettivo del suo governo, in questo appoggiato dalla maggioranza come pure dal presidente della Repubblica Napolitano, sarà una politica per il rilancio economico ed il lavoro. Così a Olli Rehn che lascia intendere non esserci margini per rinegoziare il patto di stabilità Renzi risponde indirettamente che la sfida del semestre italiano sarà trovare un punto di equilibrio tra rigore di bilancio e nuovi investimenti. Ma dopo i tagli lineari di Tremonti, l’inasprimento fiscale di Monti e la inversione del trend ottenuta da Letta cosa deve fare il governo quale politica economica può portarci finalmente fuori dalla crisi? Spending review, sburocratizzazione, smontaggio della legge Formero, privatizzazioni, riduzione del Cuneo fiscale per favorire imprese e lavoro, investimenti nelle infrastrutture, un sistema bancario amico. Sono alcuni dei nostri compiti a casa ma funzioneranno solo se la Europa a trazione germanocentrica potrà andare oltre una politica meramente rigorista ritrovando anche il consenso dei cittadini e superando lo scetticismo verso la costruzione europea.