Per riformare il Credito Popolare serve prima un gran dibattito
20 Febbraio 2012
di redazione
Due emendamenti, inseriti nel provvedimento sulle Liberalizzazioni in corso di conversione al Senato, colpiscono e penalizzano le Banche Popolari cooperative italiane, snaturando la loro peculiare disciplina.
Si tratta di emendamenti che pongono in discussione l’essenza storica e la funzione sociale delle Banche Popolari e che avrebbero come conseguenza lo stravolgimento della governance di una delle componenti più stabili e più vicine all’economia reale del sistema bancario italiano.
Non va dimenticato infatti che l’attuale disciplina ha finora consentito alle Banche Popolari di svolgere, in particolare nelle fasi recessive come l’attuale, una importante funzione anticiclica continuando a sostenere, non senza difficoltà, famiglie ed imprese.
“La riforma della disciplina delle Banche Popolari – ha affermato il Presidente dell’Assopopolari Carlo Fratta Pasini – è un tema che può sicuramente essere affrontato e discusso, ma seriamente, nelle sedi e con le modalità opportune e non certamente per emendamento, senza contraddittorio e nell’ambito della conversione di un provvedimento d’urgenza”.