“Per rilanciare il Pdl servono le primarie e una nuova squadra intorno ad Alfano”
30 Maggio 2012
di L. B.
Il motto da sindaco è: “Fare meglio spendendo meno”. Per il suo partito ne ha coniato un altro: “FormattiamoilPdl”. Alessandro Cattaneo è primo cittadino di Pavia dal 2009 quando di anni ne aveva 29. Oggi è il leader di un gruppo di giovani militanti che rivendicano rinnovamento e merito come parole-chiave da tradurre in fatti. Qualcuno, maliziosamente, li ha già ribattezzati gli ‘Alfano-boys’ ma Cattaneo ci tiene a dire che lo spirito costruttivo della loro proposta non vuol dire fare un po’ di chiasso per poi far calare il silenzio. C’è anche chi, altrettanto maliziosamente insinua che il passo del rendez-vous di Pavia sia cambiato nel momento in cui si è materializzato (a sorpresa) il segretario del Pdl. Cattaneo fa spalluccia guardando ai contenuti e alla road map futura: alla prima iniziativa pensata per lanciare segnali chiari ai vertici del partito, ne seguiranno altre calibrate sulla piattaforma programmatica indirizzata a Via dell’Umiltà.
Sindaco Cattaneo, ci sono i formattatori, quelli di ‘fuori’, i ragazzi di ‘ripartiamo da zero’. Ma il Pdl è tutto da buttare?
Assolutamente no. Abbiamo organizzato la nostra iniziativa a Pavia con spirito costruttivo. Siamo persone che hanno sempre militato nel Pdl e hanno a cuore il partito; per questo intendiamo portare avanti un confronto franco e costruttivo. Insomma, dirsi le cose come stanno.
Secondo lei come stanno? E su quali basi chiedete di aprire un confronto?
In tanti abbiamo espresso un concetto chiaro: dopo il segnale delle amministrative è arrivato il momento di dire chiaramente quello che non ha funzionato, le ragioni per le quali abbiamo perso credibilità e di qui ripartire. Come ho detto a Pavia, credo esista un problema nel merito e nel metodo.
Partiamo dal merito.
Dobbiamo tornare alla chiarezza dei nostri contenuti sulla tassazione, le tematiche del mercato del lavoro, lo Stato al servizio dei cittadini e non viceversa. Tutte questioni che dobbiamo tornare ad esprimere con forza.
E sul metodo?
C’è bisogno di una classe dirigente credibile per i cittadini e questo porta con sé un necessario cambio di passo. Molti ci accusano di essere giovanilisti ma non è così.
Come stanno allora le cose?
Persone nuove significa anche persone che dopo un’esperienza professionale decidono di mettere al servizio del partito e dunque della gente, la loro competenza.
Non glissi, che significa? Magari, fuori i vecchi e dentro noi giovani?
Abbiamo fiducia in Alfano. Crediamo sia lui la persona giusta per ridare slancio al partito e crediamo abbia bisogno di una squadra anche con persone provenienti da esperienze diverse da quella politica.
E quelli che ci sono adesso?
Il termine formattare, significa ricaricare. Servono volti nuovi per riacquisire credibilità.
Fuori i nomi.
Di nomi non ne faccio. Gli elettori di centrodestra li hanno già in mente da soli.
Il vicepresidente dei deputati Pdl Bianconi stigmatizza il vostro movimentismo e lancia una sorta di altolà. Cosa risponde?
Rispondo sui fatti. Noi abbiamo detto: primarie, perché tutti hanno la possibilità di misurarsi e di metterci la faccia .
Primarie a tutti i livelli?
Sì. Possono essere uno strumento valido, perché consentono di misurarsi con un elettorato vasto, a differenza di ciò che accade oggi con i tesserati. Ciò garantisce la più ampia condivisione.
Quando e su cosa il Pdl ha perso credibilità?
Anzitutto quando l’azione di governo si è ingolfata. Alcune riforme le abbiamo portate a casa, altre perse in itinere. Certo, ci sono state mille difficoltà oggettive esterne quali ad esempio la crisi internazionale, alle quali si sono aggiunti fattori interni come il peccato originale di Fini. Io da sindaco so che ai miei concittadini posso rappresentare mille cause ma alla fine, loro mi giudicano sui fatti oggettivi che ho saputo realizzare.
Secondo lei Berlusconi si dovrebbe ricandidare premier nel 2013?
Sarebbe bello vederlo cimentarsi in un concorso alle primarie per la leadership. Detto questo, io voterei Alfano. Berlusconi è stato uno dei pochissimi leader politici che ha avuto l’intelligenza e l’umiltà di fare un passo indietro per farne fare alcuni in avanti ad Alfano. Adesso serve la squadra per supportarlo nell’azione di rilancio del partito.
Come amministra e cosa fa un giovane sindaco del Pdl?
Sto cercando di mettere in piedi un’amministrazione leggera al servizio dei cittadini. Ho eliminato la figura del direttore generale; faccio le stesse cose di tre anni fa con 50 persone in meno e cinque dirigenti in meno. Il risultato è che risparmio più di un milione e mezzo all’anno che posso destinare a iniziative e progetti per la nostra comunità. Ho ridotto le consulenze che nel 2008 costavano 400mila euro e quest’anno costano 38mila euro. Ho una segreteria dove prima c’era un dirigente e oggi ci sono un addetto stampa di 27 anni e tre segretarie. Ho dato vita al primo polo tecnologico del quale si parlava da tempo e sono arrivate 14 imprese con 150 addetti. Ho tenuto sotto controllo le imposte. Adesso c’è l’Imu e l’Anci sta conducendo una giusta battaglia, ma il mio impegno tende verso un graduale abbassamento delle aliquote.
Che succede dopo i formattatori di Pavia?
Succede che intanto abbiamo detto chiaro e tondo via i listini bloccati e subito le primarie come metodo opportuno. Abbiamo apprezzato l’intenzione di Alfano di avviare un tour nelle regioni per selezionare giovani sul territorio, è la giusta direzione se davvero si vuole rinnovare e rilanciare il nostro partito. Ma la nostra iniziativa non finisce qui: il secondo round sarà incentrato soprattutto su tematiche e priorità programmatiche. Partendo da lavoro e tasse.