Per risolvere l’emergenza rifiuti il cardinale Sepe spera in Berlusconi
11 Giugno 2008
Berlusconi torna a Napoli e trova una città nuovamente in affanno, prostrata dinanzi ai cumuli di rifiuti riapparsi nel centro cittadino per il blocco del Cdr di Giugliano. Questa volta niente pulizie straordinarie: Berlusconi vede quello che vedono i napoletani ogni giorno.
Nel capoluogo campano si vivono giorni di grande tensione, soprattutto nel quartiere di Chiaiano e nel vicino comune di Marano, in attesa del responso definitivo, che dovrebbe arrivare entro l’inizio della prossima settimana, da parte dei tecnici impegnati nella valutazione dell’idoneità della cava ad ospitare la contestata discarica.
La prima tappa del presidente del Consiglio è una visita al Cardinale Crescenzio Sepe, che lo benedice in dialetto: "’a Maronna v’accumpagna". Un lungo incontro, pieno di preoccupazioni ma anche di speranza.
Poi, accompagnato dal sottosegretario alla Presidenza Guido Bertolaso, Berlusconi ha incontrato il Presidente della Corte d’Appello di Napoli, Raffaele Numeroso, e il Procuratore Generale, Vincenzo Galgano, affrontando il tema della superprocura per i reati ambientali che il decreto sull’emergenza rifiuti ha istituito a Napoli. Nel pomeriggio, invece, è stato fatto il punto della situazione sull’emergenza rifiuti con il Generale Franco Giannini e il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Vincenzo Camporini. Il presidente del Consiglio ha svelato in conferenza stampa alcuni punti affrontati nel corso delle riunioni tecniche, ribadendo che “l’utilizzo dell’esercito è necessario non solo per la guardia degli impianti”, aprendo all’apertura di nuove discariche. Ma il nodo sarà rappresentato dall’avvio di un progetto serio di raccolta differenziata. Per questo è previsto l’arrivo di una task force di volontari coordinati dal sottosegretario Bertolaso, per la consegna dei contenitori per la separazione domestica dei rifiuti, premessa alla partenza della raccolta differenziata, che sarà sostenuta da un’importante campagna di informazione.
Su Chiaiano Berlusconi ha auspicato un esito positivo per le risultanze delle ispezioni tecniche, manifestando ancora una volta un certo ottimismo. Nel frattempo da domani aprirà la discarica di Savignano, eredità del lavoro del supercommissario per l’emergenza rifiuti De Gennaro, che proprio quest’oggi ha completato il suo mandato.
Berlusconi ha fatto appello anche al contributo degli industriali napoletani, perché per uscire dall’emergenza occorre l’apporto di tutti, ma ha ribadito ancora una volta un concetto fondamentale: “il ritorno dello Stato significa che non saranno più tollerate manifestazioni violente da parte di minoranze organizzate tese a bloccare operazioni di pubblica utilità”. Il percorso per la risoluzione dell’emergenza è ormai tracciato e non ci sono alternative all’apertura delle discariche, in attesa che vengano completati i termovalorizzatori, da realizzare nei prossimi trenta mesi.
Quindi l’auspicio finale: assicurare la rimozione della spazzatura dalle strade entro luglio. Dinanzi all’estate che incalza, un impegno categorico per evitare il tracollo. Ma anche il richiamo a quella speranza che non va rubata, parafrasando il libro che il Cardinale Crescenzio Sepe gli ha donato nel corso dell’incontro che ha aperto la sua giornata partenopea. Una visita significativa, a margine della quale l’alto prelato ha espresso parole di grande apprezzamento per la concretezza con la quale Berlusconi sta affrontando non solo il problema rifiuti, ma anche quello della sicurezza, dei giovani e della disoccupazione.
Un segno di discontinuità rispetto al passato. Un segno, per l’appunto, di speranza.