Per Visco la ripresa può consolidarsi. Rivendichiamo il merito delle riforme!
26 Maggio 2015
«La ripresa avviata in Italia nel primo trimestre di quest’anno dovrebbe consolidarsi in quello in corso e nei prossimi». A dirlo il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle considerazioni finali all’Assemblea dei partecipanti che ogni anno mettono un punto sulla situazione economico-finanziaria del nostro Paese. Le parole di Visco sono importanti per quelle forze politiche come la nostra che hanno sostenuto, in modo dialettico e costruttivo, l’azione del Governo, favorendo le misure economiche in grado di innescare i risultati positivi degli ultimi mesi. L’Italia rischiava l’ingovernabilità e invece, anche grazie al sostegno dato dal centrodestra più responsabile che siede nella maggioranza di Governo, oggi stiamo imboccando la strada della ripresa.
La relazione di Visco ha affrontato una serie di questioni nevralgiche sottolineando l’importanza del percorso di riforme avviato nel corso della legislatura, «un’azione riconosciuta a livello internazionale» che adesso va «ampliata e accelerata» per non «deludere le aspettative». Su temi così strategici per cambiare passo all’economia, il contributo di Area Popolare non è mancato: dalle riforme costituzionali alla legge elettorale, passando per Jobs Act e superamento dell’articolo 18, nuova legge anticorruzione, Patto della Salute, merito efficienza e competitività nelle scuole, più sicurezza in particolare contro la minaccia del terrorismo: un lungo elenco che ci rende protagonisti del cambiamento.
Sul Jobs Act, Visco dice che è ancora «prematuro» dare un giudizio complessivo ma giudica positivo l’aumento delle assunzioni a tempo indeterminato nei primi mesi del 2015, favorito dai consistenti sgravi fiscali alle aziende. Sulle pensioni, il Governatore afferma che grazie agli interventi di riforma del sistema pensionistico la sostenibilità di lungo periodo della finanza pubblica può essere garantita. Più in generale, Visco definisce «appropriata» la politica di bilancio seguita dal Governo cercando «un equilibrio fra rigore e sostegno all’economia» in modo da «non ostacolare la ripresa». Per il numero uno di Bankitalia, l’effetto delle riforme e delle politiche economiche è utile all’Italia nel concerto europeo: «Nel dibattito tra Paesi talvolta difficile e teso, si fa meglio ascoltare chi dimostra di far bene a casa propria e di onorare i propri impegni».
«La politica monetaria da sola non può garantire una crescita duratura ed elevata,» prosegue Visco. «Il sostegno alla domanda aggregata che deriva dalla politica monetaria non è un’alternativa alle riforme ma consente di accelerarle e di assorbirne più agevolmente i costi sul breve periodo». Il Governatore spiega che «il riacutizzarsi della crisi greca ha avuto ripercussioni fino adesso limitate sui premi per il rischio sovrano» nell’eurozona, ma le difficoltà della Grecia a innescare un vero processo riformatore «alimentano tensioni gravi e potenzialmente destabilizzanti».
Parlando di scuola, Visco sottolinea che in Italia «c’è un ritardo sia nei livelli di istruzione sia nelle competenze funzionali» e quindi, «per migliorare i programmi di insegnamento, per accrescerne la qualità e indirizzare le risorse dove sono più necessarie, non si può prescindere da una valutazione sistemica e approfondita dei servizi offerti». L’Italia deve scommettere maggiormente anche sulla innovazione tecnologica, «un’attività meno intensa che negli altri Paesi avanzati, soprattutto nel settore privato». «Il ritardo,» prosegue Visco, «particolarmente ampio rispetto alla Germania, viene accentuato nei settori industriali a più elevato contenuto tecnologico». Infine, per quanto riguarda il sistema bancario, il Governatore rileva che «non pochi intermediari, soprattutto di medie dimensioni, stanno valutando operazioni di concentrazione», operazioni che avranno dei «cospicui ma non scontati» benefici potenziali.