Per Zapatero è l’ora della tolleranza zero contro il terrorismo dell’Eta
23 Settembre 2008
Un morto e 18 feriti è il bilancio dell’esplosione di tre autobombe avvenuto nel corso della giornata di ieri in tre diverse località del Pais Vasco. Gli attentati rivendicati dall’ETA sono stati effettuati come risposta sia alla sentenza della Corte Suprema che pochi giorni fa ha messo fuori legge il Partido Comunista de las Tierras Vascas (PCTV) e Accion Nacionalista Vasca (ANV) (i due massimi rappresentanti del nazionalismo basco radicale), sia alla carcerazione dei dirigenti dell’Organizzazione a favore dell’Amnistia.
Ancora una volta l’organizzazione terrorista ha voluto dare una dimostrazione di forza ed ha manifestato attraverso l’uso della violenza il suo dissenso rispetto a una politica volta a limitare l’azione dei suoi indiretti fiancheggiatori.
Zapatero e Rajoy hanno immediatamente condannato gli attentati e riprendendo la migliore tradizione della politica spagnola nei veri momenti di crisi, insieme hanno fatto appello a tutte le altre forze politiche affinché sostengano all’unanimità l’azione del governo.
Ferme le parole del capo dell’esecutivo che ha dichiarato netta condanna e tolleranza zero contro l’azione terrorista.
Lo scenario politico è cambiato rispetto alla precedente legislatura e l’organizzazione terrorista non potrà che prenderne atto. Socialisti e popolari si presentano uniti nella lotta al terrorismo. Non sono solo dichiarazioni d’intenti, ci sono già in cantiere due proposte di legge: la riforma della Legge per le Vittime del Terrorismo e la riforma del Codice Penale.
La prima costituisce un importante elemento di delegittimazione simbolica dell’azione terrorista: essa infatti prevede la cancellazione dei nomi delle strade e delle piazze dedicate a eroi del nazionalismo basco radicale, così come l’abbattimento di monumenti o targhe che esaltino l’immagine personale o collettiva dell’azione terrorista.
Non è difficile immaginare che su questa proposta, che potrebbe essere discussa in parlamento questa stessa settimana, socialisti e popolari riescano ad ottenere la firma del resto dei gruppi parlamentari ed ottengano un ampio consenso.
Il dibattito parlamentare per l’approvazione della seconda proposta di legge, quella cioè sulla riforma del codice penale potrebbe invece essere più controversa. Essa prevede infatti l’applicazione di misure di vigilanza e di sicurezza per i membri dell’ETA dopo la loro scarcerazione.
Tuttavia, al di là dei pronostici sul raggiungimento del livello di consenso in sede parlamentare sull’approvazione di una nuova strategia di lotta al terrorismo ciò che appare importante sottolineare è la convergenza dei due maggiori partiti spagnoli.
Fonti socialiste leggono nella disponibilità di Rajoy il tentativo di cancellare l’immagine “di signor no” che si era conquistato nella precedente legislatura, che secondo gli esperti del suo stesso partito non era stata utile al rilancio della sua immagine in campagna elettorale; fonti popolari spiegano invece il cambiamento di strategia del leader del PP come una conseguenza del riconoscimento del governo del fallimento della politica del dialogo promossa negli anni precedenti.
Quali che siano le ragioni che abbiano favorito tale nuova congiuntura, una politica antiterrorista condivisa e ferma apre nuove possibilità per il futuro e non può che riaccendere in tutti la speranza di riuscire a sconfiggere il principale problema politico spagnolo.