Perché il piano anti-crisi inglese va al cuore del problema

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Perché il piano anti-crisi inglese va al cuore del problema

10 Ottobre 2008

Il sistema finanziario mondiale si trova immerso nella più grossa crisi di fiducia degli ultimi 60 anni. Il mercato da solo non è in grado di restaurare la fiducia ed allontanare il panico e quindi ha bisogno di
un deciso ed intelligente intervento politico – dei governi e delle banche centrali. Lenta e disgiunta nella sua reazione iniziale la classe politica internazionale ha cominciato a rispondere con segnali
positivi.

Finora questo si è sviluppato su due fronti: il coordinato taglio dei tassi d’interesse delle banche centrali degli USA, EU, UK, Canada, Svizzera e Svezia contribuirà a rassicurare i mercati e nel medio termine incentivare il movimento di capitali. Ma ancora più importante sarebbe un coordinamento dei ‘rescue plans’ fra i vari governi. La riunione dei G7 in corso a Washington potrebbe produrre qualche risultato positivo, ma dopo il week end di tentennamenti in Europa è meglio non aspettarsi troppo. Finora i
piani sono stati a livello nazionale, non coordinati e differenti in modi ed effetti.

Il piano del governo inglese annunciato mercoledì – ma già atteso nei due giorni precedenti – è nell’opinione del Wall Street Journal il migliore dei vari piani di supporto annunciati dai vari governi per fare fronte alla crisi finanziaria.

Il piano del Cancelliere Darling va al cuore del problema: la crisi di  fiducia negli scambi fra le banche e quindi la crisi di liquidità. Il piano provvederà ad iniettare capitale (£50 miliardi) nel sistema bancario in cambio di azioni privilegiate delle banche che accetteranno fondi pubblici – offrendo quindi la possibilità che una parte dei fondi pubblici possano ottenere un ritorno quando la crisi sarà passata. In più il governo provvede a garantire prestiti interbancari per circa £250 miliardi e la Banca d’Inghilterra offre fino a £200 miliardi in prestiti a breve termine.

In questa maniera il mercato ottiene una boccata d’aria fresca in termine di capitale finanziario e politico: finanziario nel senso che le banche ricevono la necessaria liquidità per ricominciare con normali operazioni; politico nel senso che il mercato ottiene la necessaria fiducia che il governo si è mobilitato per restaurare stabilità e certezza nel sistema finanziario. Importante in questo senso è il fondamentale aiuto e supporto ottenuto dal governo da parte degli istituti finanziari più solidi nello sviluppare e presentare il piano durante i giorni di lunedi’ e martedi’.

Il primo ministro Brown però ha già sottolineato che la crisi non  può essere risolta a livello nazionale da nessun governo individualmente ma deve essere affrontata a livello internazionale. Il messaggio è diretto principalmente a colleghi europei e alle istituzioni europee che sono state finora lente nel rispondere all crisi.