Perché la conservatrice Ann Coulter fa paura all’università di Berkeley
20 Aprile 2017
Dopo le violente proteste scoppiate dentro e fuori il campus di Berkeley nel corso degli ultimi mesi, prima e dopo l’elezione del presidente Trump, i funzionari della università californiana hanno deciso di annullare la conferenza di una delle più celebri, e temute, voci conservatrici d’America, Ann Coulter. “Ragioni di sicurezza”, dicono dall’università. Ma non è da oggi che le università americane mettono il bavaglio a chi, ieri come oggi, si è ribellato al politicamente corretto, criticando apertamente Obama e la sconfitta Lady Hillary.
Alla Berkeley si difendono ricordando l’ultimo, drammatico episodio di “democrazia” scoppiato nell’università, quando lo scorso febbraio la violenza divampò contro il mediattivista Milo Yiannopoulos, un’altra voce, questa volta assimilabile alla “alt-right“, la destra alternativa che ha sostenuto Trump soprattutto su Internet, contestato con violenza più volte nei campus Usa. E’ un meccanismo che conosciamo bene, va in onda da decenni anche nelle università italiane, basta gridare, promettere di fare confusione, usare gesti e slogan incendiari, per far sì che a parlare e a salire in cattedra siano solo e sempre gli adepti del pensiero dominante.
In una lettera inviata al Washington Post, la Coulter denuncia come l’università abbia cercato in tutti i modi di costringerla ad annullare il suo discorso, “imponendomi richieste ridicole”, fino a censurarla in modo “incostituzionale”. L’amministrazione ha cercato di metterle i bastoni tra le ruote fin da subito, per spingerla ad annullare la data dell’incontro; la giornalista allora ha acconsentito a seguire tutte le procedure previste, salvo poi vedersi annullare di sana pianta l’appuntamento. Evidentemente un discorso sull’immigrazione esce troppo dagli schemi del politicamente corretto per essere approvato da una università.
L’episodio viene dopo le proteste andate in scena all’inizio di questa settimana, per esempio in Alabaman, alla Auburn University e dopo quelle, violentissime, scoppiate nella cittadina di Berkeley, contro Trump, quando abbiamo visto i pacifinti, con le loro tute e i cappucci neri, assaltare i sostenitori del presidente, senza che nessuno, nella gilda del pensiero mainstream che avvolge università, media e mondo dell’intrattenimento occidentale, abbia avuto nulla da ridire. Anzi, quanti saranno i docenti universitari americani intimamente soddisfatti di veder zittita la Coulter?