Perché Ncd può dire che questa è la “sua” riforma
18 Luglio 2014
Lunedì inizieranno le votazioni in Senato sul testo delle riforme. Il presidente del consiglio, Matteo Renzi, sembra avere la maggioranza necessaria per strappare il risultato, ma nel suo partito i dissidenti si smarcano, promettendo di votare contro o vagheggiando nuove "cose di sinistra" con (ex) grillici e quel che resta di Sel.
Sempre Sel ha presentato qualcosa come seimila emendamenti al testo di riforma, tanto per far capire da che parte sta (in totale gli emendamenti sarebbero un po’ meno di ottomila). Il Movimento 5 Stelle, reduce dal secondo round in streaming con Renzi, chissà che su singoli aspetti non si ravveda, dopo l’Aventino che lo ha contraddistinto fino adesso. Già se ci risparmiasse il filibustering e l’assalto ai banchi del governo sarebbe un bel risultato.
Poi c’è Silvio Berlusconi che prima di essere folgorato sulla via del Patto del Nazareno aveva buttato all’aria il lavoro svolto dal precedente governo proprio sull’iter delle riforme. Adesso, Berlusconi ha scelto di seguire di nuovo la strada della opposizione responsabile, ma deve tenere a bada la fronda interna che di votare con il Pd di Renzi proprio non ne vuole sapere.
E’ possibile che da lunedì alcuni dei maldipancia che agitano piddini e forzisti passino, ma non è detto, e come abbiamo visto le contraddizioni non mancano. E allora viene spontaneo commentare che la forza in grado di rivendicare più di altre un copyright sulle riforme è proprio il Nuovo Centrodestra, con le altre formazioni politiche che hanno impostato e sostenuto il lavoro svolto in questa legislatura.
E’ vero, siamo di parte: ma abbiamo portato avanti la riforma in modo coerente e responsabile, compiendo atti coraggiosi e dolorosi per non farla naufragare. In Commissione Affari Costituzionali e nella discussione in aula abbiamo lavorato sodo per correggerla e migliorarla rispetto al testo originale del Governo. Ecco perché, più di altri, possiamo permetterci di dire che questa è la "nostra" riforma. La riforma di Ncd. Nei prossimi giorni continueremo a raccontarvi come e perché.