Perché non volete riconoscere il Male? Negoziate! Negoziate!
18 Ottobre 2008
Mi sto aggiornando sugli ultimi sviluppi del dialogo con l’Iran. Iniziamo con un certo Mehdi Kalhor, il vice presidente dei mullah per le comunicazioni. Kalhor ha posto due precondizioni per avviare le trattative: gli Stati Uniti devono lasciare il Medio Oriente e devono smetterla di sostenere il “regime sionista”.
La richiesta di far ricorso all’“arma della diplomazia” continua ad avere molto successo tra gli opinionisti e quindi non c’è di che stupirsi; su Haaretz, ad esempio, spicca il nome di MJ Rosenberg dell’Israel Policy Forum. Nulla di strano: invocare il dialogo è diventata la ragion d’essere sia dell’IPF che di Hareetz.
Sarebbe tuttavia interessante sapere se questi profeti dell’“arma del dialogo”, da James Baker e Ben Scowcroft a Barack Obama, abbiano preso nota delle “precondizioni” iraniane oppure no. Tra gli aspiranti negoziatori americani ce ne sono alcuni che senza dubbio sarebbero felici di veder finire il nostro supporto ad Israele, perché sono convinti che Israele sia la causa di tutti i problemi del Medio Oriente. Ma questi non sono molti, e a parte Pat Buchanan con la sua allegra banda di antisemiti, quelli disposti ad ammetterlo in pubblico sono anche meno. Se non hanno una cattedra ben sovvenzionata ad Harvard e Chicago, è così. E i fautori del ritiro americano dal Medio Oriente sono ancora meno.
Intanto, nessuno di loro sembra essersi accorto che gli Stati Uniti negoziano con l’Iran ormai da trenta anni, senza risultati tangibili. A inizio settimana, il ministro degli Esteri dei mullah, Manucher Mottaki, ha rilasciato un’intervista al WaPo’s Lally Weymouth. La giornalista gli ha chiesto se gli iraniani considerano un attacco alle infrastrutture nucleari da parte di Israele come un attacco degli Stati Uniti. Mottaki ha risposto: “In Medio Oriente nessuno fa distinzione tra gli USA e Israele”. E’ questo il punto. Quanti credono che basta rompere con gli israeliani per sfuggire alla guerra che l’Iran ha mosso contro di noi sono solo degli sciocchi. Gli iraniani vedono gli Stati Uniti e Israele come parti integranti dell’unico grande continuum satanico contro cui hanno lanciato il loro jihad. Noi siamo il Grande Satana, mentre Israele è il Piccolo, ma siamo entrambi forze demoniache che devono essere distrutte.
Gli iraniani lo ripetono in continuazione, eppure nessuno vuol sentire. Ecco perché sto scrivendo un libro dal titolo “Accomplice to Evil; Iran and the War Against the West”. Parla delle tante occasioni in cui, nel ventesimo secolo e ora nel ventunesimo, avremmo dovuto riconoscere il Male mentre si manifestava proprio davanti a noi, e ci saremmo dovuti difendere contro di lui prima che la guerra diventasse mondiale. L’Iran è il caso più recente.
Perché ci rifiutiamo di vedere il Male quando è così evidente?
Stay tuned, rimanete sintonizzati…
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Michael A. Ledeen è il Freedom Scholar della Foundation for Defense of Democracies di Washington.