Perché Speranza scherza col fuoco
24 Aprile 2014
di Ronin
Scherza col fuoco il piddino Speranza. Al di là dei vuoti slogan della sinistra conservatrice sul lavoro, "flessibilità sì, precarietà no" (come se davvero si potesse convincere le imprese ad assumere aggiungendo nuovi vincoli invece che toglierli), il capogruppo alla Camera se la prende con il Nuovo Centrodestra: "a noi un 0,5 per cento in più non interessa" dice, forse pensando di risultare simpatico.
Ma li ha letti gli ultimi sondaggi di Tecnè? Il centrodestra, unito, sopravanza il centrosinistra di 2,6 punti percentuali. Grillo è un passo da agguantare i Democratici. La fiducia nel Governo regge ma inizia a calare rispetto al 15 aprile scorso. Per non dire dell’astensione. Un anno fa Speranza si svegliò dai sogni di gloria del "governo di cambiamento" ritrovandosi nell’incubo dello streaming pentastellato. Poi ciò che restava delle belle illusioni bersanian-vendoliane è stato definitivamente rottamato da Renzi.
Adesso lui e altri piddins scalciano, non si rassegnano, credono ancora alle minoranze fumanti, ai fuoriusciti grillici, ai sinistri vari che nel Parlamento europeo neanche ci entreranno. La realtà è sempre stata altrove rispetto ai desiderata di Speranza. Ma un po’ più di rispetto per i suoi alleati in maggioranza non guasterebbe. "Siamo interessati ad un 0,5% in più", ha risposto in modo secco da Ncd il capogruppo De Girolamo, "Anzi, vogliamo andare anche oltre. Ma ci riferiamo alla percentuale di occupazione giovanile che noi – anche attraverso necessarie modifiche al Dl Lavoro – vogliamo far aumentare".