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Persecuzioni fiscali: alt

06 Maggio 2011

Dopo tanti Angelino Alfano e Niccolò Ghedini, è stato bello rivedere nei provvedimenti del governo un po’ di Luigi Einaudi. Quel tipo che dicevacose eretiche, come “la frode fiscale non potrà essere considerata alla stregua degli altri reati finché le leggi tributarie rimarranno vessatorie e pesantissime”, e ciò nono stante divenne presidente della Repubblica.

Insomma, ieri Silvio Berlusconi ha evocato suggestioni antifiscali e antistataliste che non si assaporavano dal 1994, e la speranza è che queste non svaniscano il giorno dopo il voto delle Amministrative.

Gli annunci li ha fatti Tremonti, al quale il premier ha lasciato il ruolo di primo attore (è la settimana dell`amicizia tra Giulio e Silvio, se non si fosse capito), ma la farina arriva dal sacco del Cavaliere. Sentite qui: “Sta peruscire una circolare dell’Agenzia delle entrate che spiegherà quali saranno le sanzioni per chi esagera”. Il ministro ce l’ha coni contribuenti? No, per loro le sanzioni già ci sono; ce l`ha con gli uomini del fisco. Laletteraè firmata da Attilio Befera, capo degli esattori. Ai quali si impone di evitare arroganze e soprusi, che finiscono “per apparentare l`azione del fisco a quella di estorsori”. Chi, trai controllori, commetterà “gravi comportamenti”, riceverà “gravi sanzioni”. Pare un banale principio di civiltà, ma è per avere simili ovvietà che gli elettori continuano avotare il centrodestra.

Un po’ meno ovvio è il niet con cui Tremonti ha risposto a Susanna Camusso (la quale ha indetto per oggi uno sciopero generale: complimenti, è non lavorando che si esce dalla crisi). Il segretario della Cgil vuole riciclare la ricetta ultra-decennale della propria confederazione: una tassa patrimoniale.

Il ministro, malgrado la situazione delle casse pubbliche, ha ribattuto che “tassare la casa e i Bot non è il modo giusto per tirare su i soldi”. Un sospiro di sollievo per i risparmiatori. Così si va avanti con le riforme a costo zero.

Come quella del settore turistico: meno burocrazia per chi gestisce alberghi e altre strutture, più garanzie peri turisti. In attesa di avere soldi da spendere, questo è il massimo che si può fare. Se nel frattempo qualcuno vuole che i contribuenti paghino di più perché la spesa pubblica cresca, è libero di accomodarsi: lo Stato italiano accetta donazioni.

(tratto da Libero)