Perugia, nel mirino il computer di Sollecito e il pub di Lumumba
14 Novembre 2007
di redazione
L’ ansia di risposte per l’omicidio
di Meredith Kercher potrebbe essere soddisfatta tra domani e venerdì, in seguito agli esami sul computer di Sollecito e i sopralluoghi al pub di Lumumba.
Sono infatti attesi i risultati
delle analisi sulle 80 impronte papillari latenti impresse sugli oggetti
repertati nella stanza di Meredith, le quattro impronte sul cuscino intriso
di sangue ed i capelli trovati tra le dita della mano sinistra e anche sul
corpo della studentessa.
Forse proprio quei capelli
potrebbero dare una svolta alle indagini e se il loro DNA si rifacesse a
quello degli indagati non ci sarebbe più spazio di difesa. Domani, inoltre,
inizierà, da parte della Polizia Postale, diretta da Filippo Bartolozzi,
l’esame dell’hard disk del computer di Raffaele Sollecito, soprattutto per
stabilire da che ora e per quanto tempo lo studente è rimasto connesso a
Internet (inoltre, analoghi riscontri vengono effettuati anche sulla linea
telefonica).
Intanto ieri, Sollecito, durante il
sopraluogo effettuato nel suo monolocale, secondo i difensori, non avrebbe
dato reazioni evidenti.
Sempre domani, Luciano Ghirga, uno
dei difensori di Amanda Knox, ha annunciato che presenterà ricorso al
tribunale del riesame contro il provvedimento di convalida del fermo
ribadendo la linea comportamentale espressa già all’uscita dal carcere
perugino dopo l’udienza di convalida di non volere “fare commenti né
sulle indagini in corso, né sul contenuto dei nostri colloqui in carcere
con Amanda”.
Amanda è rinchiusa da una settimana
nella cella del carcere di Perugina, da dove guarda, secondo quanto
raccontano i suoi legali, la televisione, evitando accuratamente i
programmi di cronaca, soprattutto quelli che la iguardano.
La giovane studentessa statunitense
accusata del concorso nell’omicidio di Meredith Kercher non è comunque da
sola. Da quando è infatti cessato l’isolamento disposto dal gip con lei
vive un’altra detenuta.
“Nei confronti di Amanda c’è un atmosfera
accogliente da parte delle altre detenute”, ha spiegato il cappellano della
sezione femminile don Saulo Scarabattoli.
Il sacerdote incontra la Knox come fa
con tutte le altre recluse. “L’ho invitata – ha raccontato – a non seguire
quello che si dice di lei in tv. E sei lei può cambia canale”.
In questi giorni don Saulo ha parlato spesso con la giovane.
“Non di fatti di cronaca – ha aggiunto – quanto piuttosto di temi
filosofici, ma anche di storia e del senso della vita”.
Come a tutte le altre detenute ad
Amanda e’ stato consegnato un Vangelo al momento del suo ingresso in
carcere. Scritto in più lingue nel suo caso. “Anche se Amanda – ha
confermato il cappellano – parla sufficientemente bene l’italiano. Sta
leggendo il Vangelo e più avanti parlerò con lei anche di questo testo”.
Don Saulo ha parlato di Amanda come di una “giovane fragile,che scrive e
riflette”, ha concluso don Saulo.
Tornando alle indagini, nel
pomeriggio è previsto un altro sopralluogo, questa volta al pub di Lumumba
Diya detto Patrick. Della presenza dello zairese non ci sono tracce sul
luogo del delitto e l’uomo è stato coinvolto nel fatto di sangue per le
dichiarazioni della 20enne americana.
Altro elemento importante che accresce
la sensazione che la verità potrebbe essere vicina è che è stata fissata
l’ora della cena di Meredith la sera dell’omicidio.
Le sue amiche, nuovamente sentite
dagli investigatori, hanno detto che il primo novembre avevano iniziato a
mangiare dalle 18 e che alle 19,30 avevano consumato una pizza. Dalle
informazioni nell’imminenza del fatto era risultato invece che la
studentessa inglese avesse cenato intorno alle 21, talché il medico legale
Luca Lalli aveva fissato la morte in un range compreso dalle 22 alle 24.
Alla luce delle nuove acquisizioni, l’ora della morte andrebbe anticipata
di un’ora e mezzo circa collocandosi tra le 20,30 e le 22,30. Questo
elemento può rimettere in discussione gli alibi di tutti i personaggi coinvolti,
in particolare dalle 21, quando una delle amiche ha dichiarato di avere
visto Meredith viva alle 23.
Patrick a quell’ora risulterebbe
coperto dalla testimonianza del professore svizzero e del senegalese Usi,
cliente abituale del pub. Raffaele Sollecito aveva detto di essere rimasto
in casa mentre Amanda, in una delle quattro versione fornite agli
inquirenti, ha sostenuto di essere uscita intorno alle 20,45.