Pescara, manettari M5S in piazza contro Pdl e Pd
13 Marzo 2013
Ieri i grillini abruzzesi si sono dati appuntamento davanti alla Prefettura di Pescara per una manifestazione – unica nel suo genere in Italia – a sostegno della magistratura e contro il Pdl, colpevole di essere sceso in piazza a Milano. Cori da stadio, striscioni e clima da Mani Pulite 2.0, Costituzione brandita come un’arma con tanto di Associazione Nazionale dei Partigiani che dà il suo appoggio ai 5 Stelle. Buon sangue giustizialista non mente.
C’erano i parlamentari del Movimento 5 Stelle, Vacca, la Blundo, Del Grosso, gli amministratori locali, i militanti, con un ispirato Vacca che ricorda l’Articolo 3 della Costituzione, "la legge è uguale per tutti" e dice "gli attacchi alla magistratura sono vergognosi". Poi i grillini se la prendono con il Pd, colpevole di non averli seguiti per strada nella maratona manettara. "Il Pd è colpevole di non aver posto il problema della incandidabilità di Silvio Berlusconi, tollerando la sua presenza in Parlamento in una logica di inciucio". Insomma, la manifestazione "rappresenta un attacco alla classe politica da troppo tempo connivente", conclude il mite Vacca.
Visto che i 5 Stelle dicono di conoscere e di voler difendere così bene la Costituzione, però, dovrebbero sapere che lo scontro istituzionale che si è aperto tra il Pdl e la magistratura ha il suo punto di conciliazione nella figura del Presidente della Repubblica. Ebbene, non sembra proprio che Napolitano sia disposto a concedere qualcosa agli umori giustizialisti della piazza stellata. "Giusto garantire a Silvio Berlusconi la partecipazione alla vita politica", ha fatto sapere il Presidente della Repubblica, con il senso della misura che lo contraddistingue.
C’è anche un’altra vicenda che dimostra come lo squallido rievocare di monetine da fine della Prima Repubblica (ieri il Capataz Grillo ha tonitruato nuovamente su "Bottino Craxi") è un pericolo per l’impianto garantista della nostra democrazia. Bene ha fatto il Pd abruzzese a non seguire gli M5S in piazza, perché quello che accade oggi al Cavaliere domani potrebbe succedere a chiunque. A Vacca, del resto, andrebbe chiesto che ne pensa della evoluzione nel processo alla Sanitopoli abruzzese che cinque anni fa portò al clamoroso arresto del presidente Del Turco.
Lo sanno i grillini che le dichiarazioni del grande accusatore Angelini sono state seriamente messe in discussione dalla difesa dell’imputato? "Del Turco, l’accusa vacilla. False le foto delle mazzette", titola il Corriere della Sera di oggi. Probabilmente sì, lo sanno, ma a loro non interessa discutere di giusto processo, vogliono solo buttarla in caciara e stare sui giornali che tanto disprezzano.