Piano anticrisi. Berlusconi: “Non aumenteremo le tasse né toccheremo scuola e sanità”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Piano anticrisi. Berlusconi: “Non aumenteremo le tasse né toccheremo scuola e sanità”

22 Maggio 2010

"Di fronte allo tsunami che sta mettendo a dura prova tutti i Paesi europei il solito partito dei pessimisti è tornato a farsi sentire e a diffondere le solite menzogne e veleni, attribuendo al nostro governo il proposito di varare a breve provvedimenti punitivi che sono per l’ennesima volta totalmente inventati". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in un messaggio registrato ai Promotori della Libertà.

"Chiedo il vostro impegno: dovete sapere far sapere che non uno di questi fantasiosi provvedimenti di macelleria sociale di cui si legge su certa stampa in questi giorni risponde al vero. Noi stiamo lavorando in stretto contatto con le parti sociali. È assolutamente falso che sia alle viste un aumento delle imposte", ha detto ancora il presidente del Consiglio . "Non verranno toccate – precisa Berlusconi – né la sanità né le pensioni, né la scuola nè l’Università. È sicuro invece che il governo continuerà a mantenere i conti pubblici in ordine con una politica prudente, coniugando il rigore con l’equità e il sostegno alo sviluppo. E ripeto: non aumenteremo le tasse. Non metteremo le mani nelle tasche degli italiani".

Il Cavaliere ha poi assicurato che il Governo rispetterà gli impegni che l’Ue impone a tutti i suoi Stati Membri: "Una riduzione del deficit per il 2011 e 2012 passando dall’attuale 5% al 3% nel 2012". "Se il nostro governo avesse seguito anche solo una parte delle richieste della opposizione di aumentare la spesa – ha sottolineato il premier – l’Italia sarebbe finita come la Grecia: e cioè male, molto male".

"Noi – rivendica il presidente del Consiglio – invece abbiamo garantito la credibilità dei nostri Bot e Cct sui mercati finanziari internazionali che continuano a investire sui nostri titoli; e così abbiamo tutelato il risparmio delle famiglie, assicurato le pensioni a quasi 17 milioni di pensionati e lo stipendio a 3,5 milioni di dipendenti pubblici senza mai mettere le mani nelle tasche dei contribuenti. Agendo sempre come il buon padre di famiglia – prosegue Berlusconi – il nostro governo ha operato cercando di difendere chi lavora e di diffondere continuamente ottimismo e fiducia, senza le quali non si va da nessuna parte". «Con gli ammortizzatori sociali – dice ancora – abbiamo assicurato un sostegno a tutti quelli che hanno perso il lavoro per la crisi. Non abbiamo lasciato nessuno da solo. Abbiamo riportato lo Stato a fare lo Stato per risolvere le emergenze dei rifiuti a Napoli e del terremoto all’Aquila, dove in appena 150 giorni abbiamo costruito case confortevoli". E ricordando il rilancio del programma per le grandi opere, Berlusconi ha ricordato che il governo ha "modernizzato le Ferrovie con l’Alta velocità, con lo straordinario Frecciarossa che porta da Milano a Roma in 2 ore e 45 minuti". "Fatti concreti per certi versi epocali destinati a restare nella nostra storia", ha concluso.

Sulla questione è intervenuto anche il leader della Lega, Umberto Bossi, a margine della festa della polizia a Varese. "Non bisogna subito spararci in testa, bisogna aspettare, Tremonti farà le sue proposte: certo Tremonti è uno che ha bisogno di soldi ma poi ci siamo io e Berlusconi che cercheremo di trovare l’equilibrio". Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano quanto sarà pesante la manovra anticrisi, Bossi ha ribadito che "bisogna fare le cose in equilibrio, quindi ci incontreremo sia con Berlusconi, sia con Tremonti, perchè non è che tutte le cose siano chiare: Tremonti mi aveva parlato però adesso bisogna mettere in mezzo anche Berlusconi". Il leader leghista ha quindi ribadito che i sacrifici non dovranno escludere nessuno perché "tutti dobbiamo partecipare anche per legittimare la classe politica".