Piazza affari reagisce grazie al traino di Enel e petrolio

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Piazza affari reagisce grazie al traino di Enel e petrolio

22 Novembre 2016

Partenza all’insegna degli acquisti per le principali borse europee che seguono la scia rialzista disegnata ieri dai mercati americani e nella notte da quelli asiatici.  L’Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,062, in una giornata povera di spunti dal fronte macroeconomico. Seduta in lieve rialzo per l’oro, che avanza a 1.216,4 dollari l’oncia. Giornata di forti guadagni per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), in rialzo del 5,02%. Sulla parità lo spread, che rimane a quota 177 punti base, con il rendimento del Btp decennale di riferimento italiano viaggia poco sopra il 2% al 2,075% e lo spread Btp-Bund sul tratto decennale a 179,2 punti base. “La ragione, secondo me, è da legarsi al problema tecnico che ha bloccato gli scambi sui contratti derivati dalle 9 alle 11,20 circa. In questo senso è stata una mattinata un po’ particolare, caratterizzata anche da volumi scarsi. E’ bastato un flusso di acquisti, non dettato da particolari ragioni, per imprimere un movimento deciso al mercato”, ha osservato un trader di una banca italiana.

Il tutto mentre fuori dai confini nazionali il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha nuovamente sollecitato la Bce a iniziare a mettere un freno alla propria politica monetaria espansiva, precisando che una tale operazione deve essere attuata con cautela. “Non mi stancherò mai di dire che preferirei si iniziasse il prima possibile”, ha spiegato Schaeuble. “L’abbandono di una politica monetaria così inusuale dovrebbe essere messo in atto con enorme cautela”, ha aggiunto, sottolineando il pericolo di possibili reazioni sconvolgenti.

A risentire particolarmente del clima ribassista sul listino milanese sono i titoli finanziari, con le importanti partite legate al rafforzamento patrimoniale di diverse banche. A partire da Unicredit che arretra dello 0,96%; Intesa Sanpaolo dell’1,08%; Bpm del 2,46%; Banco Popolare del 2,33%; Ubi dell’1,04%; mentre Mps cede il 3,68% nel giorno del cda e in vista dell’assemblea di giovedì.

Tra gli assicurativi, Generali arretra dello 0,80% in attesa dell’investor day di mercoledì a Londra. Ben intonati, viceversa, gli energetici con Enel a +0,72%, Eni  a +1,45%, Saipem  +0,21% in scia al rialzo del prezzo del greggio (+2,16% a 47,86 dollari al barile). Oggi il presidente russo, Vladimir Putin, si è detto convinto che vi sia una “una grande probabilità” di raggiungere un accordo con l’Opec sul congelamento della produzione di petrolio.

“Siamo pronti a congelare la produzione al livello attuale”, ha detto in conferenza stampa al termine del vertice Apec a Lima, dove ha partecipato. “Non vediamo nessun danno per il nostro settore energetico”, ha aggiunto, come riporta la Tass. “Il ministro dell’energia mantiene contatti costanti con le compagnie petrolifere principali e siamo pronti per sforzi di questo genere”, ha spiegato, aggiungendo che “c’è una grande probabilità” che un accordo in questo senso verrà raggiunto”.

Intanto i Paesi Opec hanno deciso, in Algeria a settembre, di congelare la produzione di greggio per stabilizzare i prezzi, ma non hanno definito la road map per realizzare tale misura. Uno sblocco in questo senso è atteso nella conferenza del 30 novembre a cui potrebbero unirsi anche i Paesi non facenti parte del cartello, come la Russia. Da parte sua l’Iraq presenterà nella riunione tre nuove proposte, come ha confermato il ministro del Petrolio di Baghdad, Jabbar al-Luaibi, senza entrare nei dettagli, ma precisando che le opzioni sono coerenti con la politica dell’Organizzazione e sono finalizzate a rendere più solido e unito il gruppo dei Paesi produttori.