Pier Carlo Padoan rassicura: “il dialogo con la Bce e l’Ue è proficuo e non ci saranno rischi”.
14 Aprile 2016
Sulle più importanti scelte in materia economica il governo ha bisogno del via libera di Bruxelles. E il ministro dell’Economia Padoan lo sa bene, per questo, adesso, rassicura che con l’Europa non ci saranno problemi. Intervistato oggi dal Sole 24 Ore si dice certo che dalle istituzioni europee arriverà un “sì” su tutti e tre i temi principali: il fondo Atlante per la ricapitalizzazione degli istituti di credito, la flessibilità sui conti pubblici e il Documento di economia e finanza (Def).
A proposito di ‘Atlante’, il fondo che dovrà puntellare le banche venete in crisi, Padoan dice che si tratta di un fondo gestito da “una Sgr (società di gestione del risparmio, ndr) privata e finanziata da capitali privati su base esclusivamente volontaria”, che dovrà “avviare un meccanismo di acquisto e gestione dei crediti in sofferenza”. In quest’operazione di sistema che punta a superare le fragilità del sistema bancario rientra anche il governo che “ha svolto un ruolo che definirei da facilitatore”. E Padoan non vede alcun rischio bocciatura da parte della Commissione o della Banca centrale europea: “Da un punto di vista della disciplina della concorrenza non può essere ravvisato alcun ruolo dello stato, visto che si tratta di un’operazione interamente privata. Con la sorveglianza unica della Bce è già in corso un dialogo proficuo condotto dalla Banca d’Italia e da Francoforte ci risulta un atteggiamento molto costruttivo, credo che vedano con favore questa iniziativa”.
Il governo non ha ancora deciso come spendere il maggiore spazio di manovra fiscale garantito e la proposta del premier Renzi di estendere il bonus da 80 euro alle pensioni basse presenzia solo come una delle “varie ipotesi sul tappeto”. Ma nemmeno in questo caso Padoan mostra il timore della possibilità che Bruxelles bocci il rinvio del pareggio di bilancio al 2019: “Le misure che stanno nel Def sono state discusse dal governo ma anche condivise con la Commissione, che deve ancora pronunciarsi sulla flessibilità incorporata nel Def”. E su flessibilità e approvazione del Def dice: “non credo che ci saranno problemi. Il Def non arriva alla Commissione così sul tavolo, ma ne abbiamo discusso, recependo anche alcune osservazioni. La posizione italiana è che il quadro macroeconomico che sta nel Def è assolutamente compatibile con le regole europee. Lo spostamento del pareggio di bilancio è coerente con il quadro internazionale deteriorato”.